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Come MaddMaths! abbiamo aperto uno spazio di discussione – FOCUS MADDMATHS!: Le Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola del primo ciclo: reazioni e commenti – sugli aspetti che riguardano la matematica nella bozza di Nuove Indicazioni per la Scuola dell’infanzia e il Primo ciclo di istruzione recentemente pubblicata sul sito del MIM-Ministero dell’Istruzione e del Merito. Questo spazio serve a raccogliere e rendere disponibili a un pubblico ampio un po’ di pareri di associazioni del settore, di gruppi di opinione, e di persone che hanno avuto in passato rilevanti responsabilità istituzionali. Di seguito pubblichiamo un intervento realtivo all’Informatica, scritto da Fabio Gadducci, Università degli Studi di Pisa, Presidente GRIN (Società Informatica Italiana) e Stefano Paraboschi, Università degli Studi di Bergamo, Presidente GII (Gruppo di Ingegneria Informatica). 

Apriamo questo breve intervento confessando da subito che abbiamo accolto con favore le nuove indicazioni nazionali, perché infine l’informatica diventa oggetto di studio a partire dai primi anni di scuola obbligatoria nel primo ciclo d’istruzione.

È un obiettivo culturale che la nostra comunità persegue da circa due decenni e verso il quale molti paesi avanzati si sono incamminati già da tempo. Anche nell’Unione Europea la recente Raccomandazione (novembre 2023) del Consiglio dell’Unione Europea va in questa direzione, raccomandando a tutti gli Stati Membri di sviluppare una formazione di qualità in informatica nell’istruzione sia primaria che secondaria.

Queste indicazioni nazionali rappresentano dunque dei passi concreti in questa direzione. In particolare, apprezziamo il fatto che l’informatica venga correttamente recepita come una disciplina, la cui modalità di descrizione dei fenomeni di chi la pratica è riassunta nel termine “pensiero computazionale”. I suoi aspetti culturali sono messi bene in rilievo dalle introduzioni alle specifiche discipline di Matematica e Tecnologia, anche se nella parte introduttiva dell’istruzione integrata STEM, in contrasto con l’impostazione seguita dal documento, viene a volte motivata la necessità dell’introduzione dell’informatica in modo focalizzato sui suoi aspetti tecnologici.

Riteniamo che l’informatica sarebbe dovuta comparire in maniera autonoma, e non divisa e collocata all’interno di Matematica e Tecnologia, anche se comprendiamo come al momento sussistano ostacoli di natura normativa che lo impediscono. La sua collocazione autonoma permetterebbe di superare le critiche legate alla scarsa integrazione che sono emerse in queste settimane, che però riteniamo dipendano anche dalla diversa consuetudine con i termini di riferimento adottati dalle varie discipline. D’altro canto, un adeguamento lessicale di alcuni passaggi relativi all’informatica, al fine di migliorarne la comprensione, è comunque auspicabile, anche se riteniamo che gli specifici obiettivi di apprendimento e le competenze previste per informatica non siano affatto ambiziosi o slegati fra loro, e che la loro ripartizione fra Matematica e Tecnologia sia adeguata.

Una diversa riflessione si applica invece alle nuove indicazioni per la scuola dell’infanzia. Giustamente viene in diversi punti stigmatizzato l’uso eccessivo e precoce di dispositivi digitali, e i conseguenti danni che tali comportamenti possono produrre. Però nella descrizione dei “campi d’esperienza” il mondo digitale viene completamente trascurato e non è presente alcun cenno sull’informatica. Pensiamo che passare da una forte esposizione al mondo digitale fuori dalla scuola a una totale assenza al suo interno non sia l’approccio più efficace. Riteniamo quindi opportuno che, mantenendo opportune limitazioni temporali sul loro uso e sempre sotto l’attento controllo dell’insegnante, anche linguaggi e strumenti dell’informatica debbano trovare il loro spazio nel percorso educativo della scuola dell’infanzia.

D’altro canto, nel documento sono citate in diversi punti le tecnologie multimediali, che sono ormai tutte tecnologie informatiche, e ci pare dunque opportuno che questo aspetto sia pienamente riconosciuto. Infine, ci pare che ignorare del tutto l’informatica in questa fascia di scuola, alla luce della sua introduzione nel primo ciclo, comunichi una sensazione di non coordinamento che sarebbe meglio evitare.

Una corretta implementazione di queste indicazioni nazionali renderà necessario un forte investimento sulla formazione del corpo docente, considerato che l’informatica è una materia che in genere gli insegnanti non hanno studiato né nel loro percorso scolastico né in quello professionale. Auspichiamo che opportuni ed estesi interventi siano attuati su questo tema da parte del Ministero e garantiamo la disponibilità delle comunità che rappresentiamo a impegnarsi su questo fronte, in sintonia e in collaborazione con le altre discipline STEM.

La presentazione dell’informatica all’interno di Matematica e Tecnologia, pur essendo frutto di vincoli normativi, favorisce infatti significative opportunità di collaborazione tra le discipline, facendo nascere sinergie giustificate dalla necessità di formare gli insegnanti verso l’informatica. Le linee guida indicano che “È fondamentale che i docenti possiedano adeguate competenze digitali per sfruttare pienamente e in modo consapevole il potenziale di queste tecnologie.” Ricordiamo come la dizione “competenze digitali”, utilizzata anche altrove nel testo, non caratterizzi l’informatica come disciplina, ma indichi il complesso di conoscenze e abilità necessarie per impiegare in maniera adeguata le tecnologie ICT. Osserviamo poi come probabilmente anche nel prossimo futuro l’insegnamento non diventerà la soluzione preferita dai laureati in informatica e ingegneria informatica, per il bisogno che il mondo del lavoro mostra nei loro confronti, che si traduce in opportunità dal punto di vista della remunerazione e della facilità di accesso. L’interesse dedicato all’informatica, dunque, comporterà la necessità di una collaborazione con gli insegnamenti delle altre discipline STEM: una visione integrata, anche per evitare il sovraccarico di nozioni ed attività, come indicano le linee guida.

L’interdisciplinarietà è d’altra parte un leitmotiv delle indicazioni, e tenendo conto che uno di noi è direttore di un museo dedicato all’informatica, si apprezza il richiamo alla necessità di una “contestualizzazione storica di argomenti, scoperte e risultati”. Anche per aggiungere prospettive e sfuggire da un eterno presente, che è un rischio attuale della nostra società e in particolare delle sue giovani generazioni.

Fabio Gadducci
Stefano Paraboschi

 

 

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