Come MaddMaths! abbiamo aperto uno spazio di discussione – FOCUS MADDMATHS!: Le Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola del primo ciclo: reazioni e commenti – sugli aspetti che riguardano la matematica nella bozza di Nuove Indicazioni per la Scuola dell’infanzia e il Primo ciclo di istruzione recentemente pubblicata sul sito del MIM-Ministero dell’Istruzione e del Merito. Questo spazio serve a raccogliere e rendere disponibili a un pubblico ampio un po’ di pareri di associazioni del settore, di gruppi di opinione, e di persone che hanno avuto in passato rilevanti responsabilità istituzionali. Di seguito trovate le riflessioni del Consiglio Direttivo dell’Associazione GRIMeD (Gruppo di RIcerca Matematica e Difficoltà).
Come associazione attiva da oltre trent’anni nell’ambito dello studio e della formazione sulla didattica della Matematica, in particolare rivolta ad alunni e studenti che presentano difficoltà di apprendimento, vogliamo offrire un contributo, riguardante il nostro specifico campo di competenza, per le Nuove Indicazioni Nazionali 2025.
Come affermato nei Materiali per il dibattito pubblico a proposito delle discipline STEM: “La scuola ha il compito di adottare un metodo laboratoriale che parta da un’esperienza diretta e concreta, legata alla realtà quotidiana, per poi sviluppare riflessioni più astratte. Questo modello didattico è fondamentale per far acquisire agli studenti competenze sia pratiche e sia culturali“ [1 ]Nuove Indicazioni 2025. Scuola dell’infanzia e Primo ciclo di istruzione Materiali per il dibattito pubblico, pag 87.
In questo quadro, però, applicare una didattica laboratoriale in Matematica nella scuola del primo ciclo assume caratteristiche differenti da quelle che si possono riferire ad es. alle Scienze naturali o alla Biologia. Come appare evidente, ma può essere comunque utile ribadire, il laboratorio di matematica non solo non è necessariamente un luogo fisico diverso dalla classe, ma è piuttosto un insieme strutturato di attività intenzionalmente progettate e proposte, volte alla costruzione di significati degli oggetti matematici. Proprio questa sua caratteristica esige una strutturazione e una cura particolari perché l’alunno possa percepire la matematica non già come una scienza già “data e formata” ma come un insieme di concetti e regole di cui è possibile “appropriarsi” in prima persona.
Partiamo da una proposta iniziale e coinvolgente, una “sfida”, una curiosità, una domanda che può nascere anche da un gioco o da una osservazione casuale, ma che non preveda una risposta immediata e quasi “prefabbricata”. Ne nasce un invito al coinvolgimento personale di ogni studente, in quanto dotato di caratteristiche uniche e irripetibili, da mettere a disposizione dei compagni per cercare di arrivare a una risposta / scoperta comune.
Il laboratorio di matematica viene così a situarsi all’incrocio fra le applicazioni di pensiero divergente, critico e creativo e la necessità di giungere a conclusioni negoziate e condivise; permette di vivere concretamente il percorso che, partendo “da un processo induttivo che ha origine nell’esperienza pratica” porta a elaborare regole astratte e “prosegue con un processo deduttivo per applicare le regole generali precedentemente trovate anche in contesti differenti”[2 ]Ibidem pag. 94 e più generali.
È importante notare come questo percorso debba avvenire in un processo cooperativo, dove ognuno porta il suo contributo, che sarà naturalmente diverso per qualità, livello di conoscenza, competenze personali. In questo modo si può sperimentare in concreto, ad esempio, l’aspetto “creativo” dell’errore, a cui i Materiali fanno spesso riferimento. Non di rado infatti è proprio dall’errore di qualcuno che spesso parte un cammino proficuo, al termine del quale ciascuno può toccare con mano come il proprio contributo abbia significativamente concorso al risultato generale.
Ogni studente viene così coinvolto attivamente in un percorso personale di scoperta e apprendimento, qualunque sia la sua condizione di partenza, realizzando così nel lavoro concreto della classe quel “paradigma antropologico che interpreta l’agire scolastico nei termini di un accompagnamento intenzionale dell’allievo a riconoscer-si capace, al di là della difficoltà, di sviluppare i suoi talenti”[3 ]Ibidem, pag. 13. Questo è tanto più vero in presenza di difficoltà di apprendimento, anche per evitare il sorgere di atteggiamenti di sfiducia, disistima personale e in ultima analisi di rifiuto della disciplina, atteggiamenti purtroppo più frequenti per la Matematica che per altre discipline.
Molti degli aspetti significativi per una didattica laboratoriale vengono già citati nei Materiali ma spesso in contesti specifici o riferiti a differenti classi. Citiamo ad esempio i seguenti passaggi:
“Costruire ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista degli altri” [4 ]Ibidem, pag. 92 (COMPETENZE ATTESE AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA)
“Sostenere le proprie convinzioni, portando esempi e controesempi adeguati e utilizzando concatenazioni di affermazioni e accettare di cambiare opinione riconoscendo le conseguenze logiche di una argomentazione corretta” [5 ]Ibidem, pag. 92 (COMPETENZE ATTESE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA)
“Formulare giudizi e prendere decisioni raccogliendo e selezionando dati per ottenere informazioni”[6 ]Ibidem, pag. 92 (COMPETENZE ATTESE AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA)
Affermazioni di questo genere sono applicabili alla didattica laboratoriale della matematica a qualunque livello. Riteniamo opportuno che vengano esplicitamente raccolte e indicate agli insegnanti come competenze generali, sottolineandone il valore e significato all’interno di attività di tipo laboratoriale. L’acquisizione di competenze matematiche di questo tipo, infatti, avviene solo rendendo l’alunno protagonista attivo e consapevole delle proprie scoperte e del proprio apprendimento. Si farà così emergere in modo esplicito quanto sia fondamentale che la programmazione degli apprendimenti in Matematica preveda la presenza sistematica e non occasionale di attività didattiche laboratoriali.
Consiglio Direttivo del GRIMeD
Note e riferimenti
⇧1 | Nuove Indicazioni 2025. Scuola dell’infanzia e Primo ciclo di istruzione Materiali per il dibattito pubblico, pag 87 |
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⇧2 | Ibidem pag. 94 |
⇧3 | Ibidem, pag. 13 |
⇧4, ⇧6 | Ibidem, pag. 92 (COMPETENZE ATTESE AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA) |
⇧5 | Ibidem, pag. 92 (COMPETENZE ATTESE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA) |