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Venerdì primo dicembre, presso l’Aula Marconi del CNR a Roma, si è svolta la giornata organizzata dall’UMI, in collaborazione con il CNR, sul tema della formazione insegnanti per la classe di matematica e scienze nella scuola secondaria di primo grado. L’avevamo annunciata qui  (dove è possibile trovare il programma). 

Il tema era ed è particolarmente significativo e di stretta attualità per la recente riforma delle classi di insegnamento e per i recenti allarmi – apparsi su numerosi giornali quest’estate – relativamente alla mancanza di docenti.

Per questo la giornata ha visto la partecipazione, ai massimi livelli, di diverse componenti: l’UMI e la CIIM (rappresentate dai due Presidenti), la CRUI (con il Rettore del Salento, responsabile della formazione insegnanti), il CUN, la Direzione Scuola del MIUR, l’associazione italiana di ricerca in didattica della matematica (AIRDM) e la divisione di didattica della Società Chimica italiana (DDSCI).

Dall’intenso e partecipato dibattito, sviluppatosi lungo l’intera giornata, sono emersi molti spunti a partire dall’evidenziazione delle specifiche problematiche della classe di insegnamento in discussione.

In particolare è stato evidenziato come l’insegnamento della matematica e delle scienze a livello di scuola media (secondaria di primo grado) rappresenti un passaggio cruciale – che può indirizzare o inibire – le scelte scientifiche degli allievi, e delicatissimo. Delicato sia per aspetti generali (l’età degli allievi e la loro forte disomogeneità rispetto allo sviluppo adolescenziale) che specifici dell’insegnamento scientifico (la scuola media è chiamata a fare da tramite tra un approccio che dovrebbe essere fortemente empirico e l’avvio ad un approccio più astratto e formale). L’insegnamento richiede dunque conoscenze e competenze ampie, diversificate e solide su molte discipline che, ad ora, non sono garantite dai percorsi di formazione iniziale, ad ora settoriali (o matematica o scienze) e comunque poco attenti agli aspetti didattici specifici.

Questa considerazione implica dunque una sfida per tutto il sistema: crediamo sia giusto che l’insegnamento della matematica e delle scienze a livello di scuola secondaria di primo grado sia sviluppato da un unico insegnante? Allora dobbiamo investire risorse (umane, economiche, di sviluppo di competenze) per offrire percorsi formativi adeguati.

Questa sfida porta a due auspici: uno rivolto al MIUR e l’altro alla comunità scientifica.

1) L’incontro ha mostrato come all’interno della comunità scientifica ci sia attenzione, interesse e specifiche competenze anche di ricerca didattica che potrebbero dare un contributo significativo su queste tematiche. Questo è particolarmente vero nel caso della matematica, che ha da decenni una commissione per l’insegnamento (CIIM) interna all’UMI e che ha sviluppato uno specifico settore di ricerca in didattica della matematica ben riconosciuto a livello internazionale (rappresentato dall’AIRDM all’incontro).

Il forte auspicio è che il MIUR, da oggi, e ancor più che in passato, sfrutti questo interesse e queste competenze nei tavoli tecnici, per ascoltare punti di vista competenti e così prevenire e superare le principali criticità.

2) Dagli interventi e dal dibattito è emersa la forte convinzione della responsabilità culturale, sociale e civile che l’università, e più in particolare, la comunità scientifica, e quella matematica in particolare, deve assumersi relativamente al tema della formazione insegnanti. Farsi carico della questione sostanzialmente e non solo da un punto di vista formale (ovvero offrire ai nostri studenti la possibilità di acquisire i CFU richiesti con attività non organizzate in un percorso coerente o addirittura non pensate per la formazione dell’insegnante).

Tutto questo comporta il fare delle scelte competenti, riflettendo sui percorsi da attivare, non improvvisando, investendo risorse umane e intellettuali su un progetto culturale, formando e valorizzando le competenze specifiche relativamente alla didattica e alla formazione degli insegnanti.

In particolare, sono state menzionate due possibilità non incompatibili tra loro. La prima, che esisteva qualche decennio fa, e che ora resiste (anche in questo caso in maniera reale e veramente indirizzata alla didattica) solo in pochissimi Atenei, è quella di sviluppare veri e validi curricula didattici all’interno delle lauree magistrali in Matematica, che coinvolgono persone formate per sviluppare percorsi del genere. La seconda, più specificatamente legata all’insegnamento della matematica e delle scienze nella scuola secondaria di primo grado, è quella di creare delle Lauree Magistrali che possano includere percorsi formativi per l’insegnamento ed essere rivolte, in un’ottica più vasta, alla diffusione e alla divulgazione scientifica.

Riportiamo di seguito il video realizzato dalla Web-tv del CNR e tutte le slide proiettate durante l’incontro e una galleria di foto.

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Roberto Natalini [coordinatore del sito] Matematico applicato. Dirigo l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Cnr e faccio comunicazione con MaddMaths!, Archimede e Comics&Science.

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