Al Festival della Scienza a Genova la duplice sfida delle donne matematiche

da Chiara de Fabritiis | 25 Ottobre 2024 | Eventi, Pari opportunità | 0 commenti

Sabato 26 alle 11 a Palazzo Ducale, Paola Antonietti (Polimi) e Serena Cenatiempo (GSSI) ci raccontano la duplice sfida che le donne che fanno ricerca matematica devono fronteggiare. Ce ne parla Chiara de Fabritiis (Comitato Diversità, Equità, Inclusione dell’UMI).

Il festival di Genova è senza dubbio l’appuntamento più importante nel nostro Paese per la divulgazione scientifica. Anche quest’anno la matematica è presente in tanti eventi di varia natura, ne abbiamo parlato qui, dalle lectio magistralis di Cristiana de Filippis, Alfio Quarteroni e Daniele Struppa ai laboratori di “Fate il nostro gioco”, passando per la lettura drammaturgica del fumetto “Cherchez, les femmes!”, pubblicato da CNR-Comics&Science, e la conferenza-spettacolo di Eugenia Cheng.

Il Comitato DEI (Diversità, Equità, Inclusione) dell’UMI organizza sabato 26 alle 11 (Palazzo Ducale, Archivio Storico del Comune) un incontro dal titolo: “Donne in matematica – Una sfida duplice e continua”, con due giovani vincitrici di un ERC grant: Paola Antonietti del Politecnico di Milano e Serena Cenatiempo del GSSI dell’Aquila, moderato dalla coordinatrice del comitato, Chiara de Fabritiis.

Il titolo “Donne in Matematica. Una sfida duplice e continua” mette subito a fuoco il punto cruciale della questione; le donne matematiche affrontano infatti una duplice sfida: quella che riguarda la ricerca scientifica, in comune con i loro colleghi uomini, mentre la difficoltà di essere inserite in un ambiente che ai livelli apicali è prevalentemente maschile è una problematica condivisa dalla stragrande maggioranza delle donne, siano esse impegnate in ambito matematico, o più in generale, scientifica o si occupino di altre discipline all’interno dell’accademica o no.

Il pubblico, anche quello più giovane (l’evento è adatto alle persone dai 16 anni in su), avrà quindi la possibilità di decostruire la narrazione “eroica” del genio (indefettibilmente maschio) modello Archimede a cui un’improvvisa illuminazione svela in modo fulmineo un’intera teoria, immodificabile e del tutto autocontenuta. Questa narrazione tende ad allontanare chiunque si avvicini con curiosità alla matematica, e le ragazze in particolare perché le giovani donne sono portate per motivi culturali e antropologici a sentirsi inadeguate in moltissime circostanze, e quindi a rifuggire le situazioni in cui vengono sfidate…

Un’occasione utile quindi per ragionare sulle strategie migliori per rendere la matematica una disciplina aperta a chiunque desideri conoscerla meglio, non solo per farla diventare la propria professione (in ambito accademico, scolastico o lavorativo), ma soprattutto per godere delle grandi soddisfazioni che questa materia meravigliosa può regalare a chi le si dedica con passione, platea in cui speriamo che siano presenti sempre più donne (giovani e meno giovani) e ragazze.

Chiara de Fabritiis