Pubblichiamo una lettera dei presidenti di alcune tra le maggiori società matematiche italiane al Ministro Giannini a proposito del nuovo Piano Nazionale della Ricerca.
Onorevole Sig.ra Ministra,
Le scriviamo in qualità di Presidenti delle società scientifiche:
Associazione Italiana di logica e sue Applicazioni (AILA)
Associazione Italiana di Ricerca in Didattica della Matematica (AIRDM)
Associazione Italiana Ricerca Operativa (AIRO)
Associazione per la Matematica Applicata alle Scienze Economiche (AMASES)
Società Italiana di Storia delle Matematiche (SISM)
Unione Matematica Italiana (UMI)
Abbiamo seguito con attenzione ed interesse il recente varo del Programma Nazionale della Ricerca (PNR), che certamente contiene alcuni elementi positivi. Il primo è costituito dalla sua stessa approvazione, dopo anni di inspiegabile blocco. Il secondo da un aumento dei fondi inizialmente ventilati, anche se tali fondi sono inferiori al passato e comunque ancora in valore assoluto insufficienti per portare il nostro Paese a livelli di finanziamento della ricerca comparabili a quelli dei maggiori paesi europei. Ottima l’attenzione per il Sud e l’obiettivo di una maggiore internazionalizzazione, settore nel quale comunque la matematica italiana non viene considerata seconda a nessuna altra disciplina. Molto positivo è l’intento di dare spazio ai giovani, provando ad arginare il gravissimo fenomeno della ”fuga dei cervelli” che è particolarmente pesante nella nostra disciplina. Nobile infine l’intento, da Lei dichiarato, di provare a rendere l’Italia più attrattiva e competitiva sia per i ricercatori italiani all’estero sia per i ricercatori stranieri. Accanto però ai dati positivi, siamo molto perplessi di fronte ad alcuni aspetti di questo PNR. Innanzitutto, vorremmo osservare che l’Italia dovrebbe risultare attrattiva non solo per chi sta all’estero, cosa che tutti speriamo, ma anche per chi, giovane o più anziano che sia, ci lavora già e continua, tra difficoltà economiche ed organizzative, a dare al nostro Paese il suo contributo di cultura, di idee e di lavoro. Purtroppo invece negli ultimi anni assistiamo ad una diminuzione di investimenti e di posti di lavoro, che ha reso la nostra situazione sempre più difficile, al punto da temere che le nostre università, i nostri gruppi di ricerca, i nostri laboratori, non potranno a lungo continuare, come ancora fanno con encomiabile sforzo, a produrre ricerche di grande livello assoluto e laureati competitivi a livello internazionale.
La via maestra per rendere attrattivo il nostro sistema e aumentarne l’efficienza è una sola: incremento sostanziale dei fondi, continuità, regolarità e trasparenza nella loro erogazione, incremento dei posti di lavoro nel sistema università-ricerca. Inoltre, come già accade nei grandi paesi europei con cui l’Italia si raffronta, è necessaria originalità nell’elaborazione della politica nazionale della ricerca che, di là dalle scelte comunitarie, entri nello specifico dei bisogni dei nostri ricercatori, delle necessità del nostro Paese e della sua grande tradizione scientifica e culturale. In particolare, va ripensato un deciso supporto alla ricerca di base creativa e generata da curiosità intellettuale, che è necessaria per creare la base della piramide scientifica, universalmente ritenuta premessa essenziale per formare e mantenere le competenze necessarie a garantire serie ricadute applicative. Questo ragionamento ci porta purtroppo a dover constatare che invece vi è in questo PNR un pesante sbilanciamento a favore di discipline che dovrebbero, nelle intenzioni, assicurare applicazioni e sviluppi a breve termine, a svantaggio di linee di ricerca più teoriche, come tipicamente è la matematica anche nelle sue versioni più applicative. In particolare infatti alla matematica il PNR sembra non dare spazio, a meno che essa non venga eventualmente vista in veste propedeutica e ancillare a discipline di natura tecnologica.
È nostro dovere, Sig.ra Ministra, affermare che questo punto di vista è, secondo noi, sbagliato, innanzitutto dal punto di vista culturale, ma anche dal punto di vista economico, i due aspetti, economico e culturale, essendo fortemente connessi. La Matematica è una scienza dai molteplici aspetti, che coniuga una grande flessibilità nella capacità di interpretazione del mondo circostante, con un rigore interno e una ricerca della precisione che hanno anche un risvolto etico di grande valore. Si tratta di una disciplina scientifica che ha accompagnato tutti gli sviluppi della nostra civiltà da migliaia di anni, tanto che si può dire che la gran parte delle grandi imprese scientifiche dell’umanità sia basata sulla matematica. Se guardiamo in particolare all’oggi, mai come in passato la matematica entra nelle nostre vite quotidiane, la usiamo, magari inconsapevolmente, in ogni istante, il nostro stesso sistema sociale e la nostra sicurezza si fondano su idee matematiche. Recenti analisi economiche effettuate in vari paesi (Australia, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, USA, ecc.) testimoniano del formidabile impatto della matematica, in tutte le sue declinazioni, sul PIL. Ad esempio un recente rapporto ha appurato che nel Regno Unito l’ammontare di PIL attribuibile in modo diretto o indiretto alla ricerca matematica, di base o applicata, è pari a circa il 16% del totale. Dati fortemente significativi ed ugualmente impressionanti si hanno per l’occupazione e la produttività di coloro che si occupano di matematica. Dunque le molteplici e utilissime applicazioni della matematica, anche di quella puramente teorica, che possono anche richiedere tempi lunghi per realizzarsi, mostrano che un mancato appoggio a questa disciplina potrebbe far apparire l’Esecutivo come dotato di una scarsa lungimiranza che alla lunga può avere effetti deleteri a livello sociale ed economico.
In conclusione, dichiarandoci sempre pronti ad un aperto confronto su questi temi, Le chiediamo di voler tenere presenti le considerazioni qui esposte nell’attuare gli interventi del suo Ministero nell’ambito del PNR e in futuri progetti.
Prof. Carlo Toffalori, Università di Camerino, Presidente dell’AILA
Prof.ssa Maria Alessandra Mariotti, Università di Siena, Presidente dell’AIRDM
Prof. Daniele Vigo, Università di Bologna, Presidente dell’AIRO
Prof. Achille Basile, Università di Napoli ”Federico II”, Presidente dell’AMASES
Prof. Paolo Freguglia, Università dell’Aquila, Presidente della SISM
Prof. Ciro Ciliberto, Presidente dell’UMI
Condivido il contenuto del testo, ma avrei preferito fosse scritto con maggior cura formale visto il peso delle associazioni che lo propongono e il livello istituzionale a cui è indirizzato.