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La ricetta  di Eugenia Cheng per ispirare gli studenti d’arte: vincere la paura della matematica. Intervista di Kate Mac Arthur apparsa sul Chicago Tribune il 4 maggio 2017. Traduzione di Barbara Nelli. Di Eugenia Cheng avevamo già pubblicato un suo articolo di approfondimento su questi temi, apparso su Archimede. Lo trovate qui.

La maggior parte delle persone pensano che la matematica non sia affatto creativa. Ma Eugenia Cheng, scientist-in residence presso  la School of the Arts Institute di Chicago sta cercando di cambiare le cose.  Cheng, matematica, pianista, scrittrice e foodie, ha creato opere d’arte per l’hotel EMC2 di  Streeterville a Chicago, il cui tema è arte e scienza. Usando esempi come le torte per illustrare concetti matematici che inducano alla riflessione i suoi studenti d’arte, insegna loro che pensare come un matematico può aiutarli ad essere più creativi.

D. Che matematica insegni ai tuoi studenti?

R. Il corso si chiama [highlight color=”yellow”]L’eleganza dell’astrazione[/highlight]. Il mio scopo è capovolgere la visione che la gente ha della matematica. Gli studenti d’arte guardano il mondo intorno a loro e  pensano ai diversi modi di interpretarlo. La matematica è un modo alternativo di pensare, che può essere stimolante per tutti. Sfortunatamente a scuola si  tende ad insegnare la matematica senza  nessuna creatività, come un insieme di regole da seguire, con molte risposte sicuramente giuste o sbagliate, bianche o nere, senza possibilità  di scoperta o  responsabilità propria  o impegno emotivo.  Gli studenti d’arte mi dicono che  quello che li scoraggiava di più era memorizzare programmi, formule ed equazioni, e non  capire i concetti e  poi scegliere quali usare, che invece è proprio il senso della matematica al suo più alto livello.

D. Stai aiutando gli studenti ad essere più creativi usando la matematica o ad essere meno traumatizzati dal dover studiare la matematica?

R. Penso di fare entrambe le cose e che le due cose si nutrano reciprocamente, perché credo fortemente che se sai pensare in modo logico, allora sai meglio come pensare in modo creativo. Se non sai quale sia la parte logica e quale non lo sia, hai meno basi su cui costruire. Superare il trauma della matematica  significa aprirsi  a pensare logicamente, ovvero  saper  liberare nuovi tipi di creatività ai quali altrimenti non  si avrebbe  accesso.

D. Che regole dai per sbloccare nuovi modi di far emergere idee?

 R. Cerco di convincere gli studenti che, se sono sul punto di farsi venire un’idea, non  devono giudicarla prima di averla avuta. Nelle mie lezioni, dico che loro possono immaginare qualsiasi regola finchè sono curiosi e cercano di scoprire qualcosa. Allora, sia che la tua idea funzioni o no, stai sempre scoprendo qualcosa. Scoprire che un’idea non  funziona è comunque una nuova conoscenza, anche se è preferibile  scoprire un’idea che funziona.

 D. Qual è lo strumento più efficace per aiutare le persone ad accedere alla propria massima creatività all’interno di certe regole?

Saper pensare chiaramente a cosa è importante e cosa non lo è, è qualcosa di utile a tutti in ogni situazione. Quando ignori qualcuno dei possibili dettagli irrilevanti – se stai guardando una stanza, puoi ignorarare temporaneamente i mobili  e forse ignorare i lampadari e le finestre – allora le cose diventano simili ad altre situazioni. Mi piace pensare alla matematica come ad una teoria delle analogie. Stai mostrando come, se ignori i dettagli, una situazione sia simile ad un’altra. Quando sono a caccia di idee, qualche volta faccio connessioni apparentemente casuali. Ma poiché in matematica sono abituata a vedere quali sono i dettagli irrilevanti, sono capace di rimuoverli per vedere perché due situazioni sono collegate e poi capire  che cosa si può dedurre dalla loro  relazione.

D. Puoi fare un esempio di una lezione in cui usi la matematica per pensare con più creatività?

R. Quando risolvi le equazioni, le cose sono uguali oppure no, mentre le cose nella vita non sono realmente cosí. Allora dobbiamo riflettere su cosa vogliamo considerare come uguale in situazioni diverse. Una volta che hai deciso cosa vuol dire uguale, allora puoi variare le cose più liberamente, perché hai una chiara comprensione di cosa ti porti a considerarlo uguale. Per esempio, se vuoi creare la tua  personale ricetta di una torta, è utile capire quale parte della ricetta fa sì che sia realmente una torta.  Così, se cambi quella parte,  finisci con qualcosa che è o non è come una torta. Sta a te deciderlo.

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