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Avete sempre capito poco della teoria della probabilità? L’incertezza vi spaventa? Vorreste sapere qual è il metodo migliore per vincere ai dadi? Ma, soprattutto, vi piacciono i fumetti? Se avete risposto sì anche ad una sola di queste domande, allora la storia a fumetti “Caso o fortuna? Un approccio matematico” di Ivar Ekeland e Étienne Lécroart, pubblicata in Italia dall’Editore Sonda, traducendo l’originale fumetto francese, dovrebbe fare al caso vostro. Noi vi proponiamo la recensione di Roberto Natalini.

Tanti anni fa mi capitò tra le mani la prima edizione francese di Au hasard. La chance, la science et le monde di Ivar Ekeland, tradotto poi in italiano da Bollati Boringhieri. Fino a quel momento mi ero interessato molto poco alla probabilità a parte qualche corso universitario, e fu quindi per me una scoperta piacevole e inattesa. Questo matematico francese di origini norvegesi affrontava con stile rigoroso, ma al tempo stesso molto leggibile e interessante, la teoria della probabilità, alternando rivisitazioni di leggende vichinghe a discussioni sulla presenza della nozione di caso nel mondo moderno. Ora Ekeland torna ancora una volta alla divulgazione con un libro a fumetti scritto con il disegnatore Ètienne Lécroart, apparso in Francia nel 2016 e, poi, diffusosi anche in Italia.

Il libro si svolge come un saggio a fumetti, i cui protagonisti sono i due autori stessi. Attraverso dialoghi divertenti e ben costruiti, con un umorismo che ricorda un po’ Goscinny o Franquin, Ekeland presenta all’ignaro Lécroart il mondo della quantificazione dell’incertezza. La creazione stessa di questo libro è vista come il verificarsi di una serie di eventi abbastanza improbabili, a partire dalla nascita dei due autori. Nelle prima pagine del libro Lécroart pone una serie di domande — esiste veramente il caso? é possibile fare previsioni, misurare il caso? si può creare il caso? c’è una logica che lo guida? che ruolo ha la matematica? — alle quali Ekeland, da buon matematico, prova a rispondere partendo da lontano, ricostruendo in dettaglio le varie istanze con cui si presentano i fatti causali, sfarfallando apparentemente a caso tra i vari argomenti. Il termine “sfarfallando” traduce il francese “en papillonnant”, e viene usato espressamente per introdurre il terzo personaggio di questa storia, una farfalla che compare in quasi tutte le tavole, e che si pone come filo conduttore e, a volte, come intermezzo comico nel testo. Si comincia cercando di capire come il caso possa essere d’aiuto nella teoria delle decisioni, quando bisogna scegliere un capo, oppure cercare di vincere in un gioco, tematiche su cui Ekeland ha fatto ricerca per molti anni.

Una scena che sembra tratta da Palombella Rossa di Nanni Moretti

Si passa poi a ragionare su come il caso entri nella nostra vita quotidiana, su come si possa generare al computer, passando per la teoria del caos e la nascita della probabilità nei giochi d’azzardo con Fermat e Pascal (ne abbiamo parlato qui). Queste chiacchierate permettono a Ekeland di introdurre i concetti base del pensiero probabilistico, come il concetto di distribuzione o il teorema del limite centrale. E poi i grandi problemi modello: Monty Hall, la probabilità di essere malato se si risulta positivi ad un test medico, la statistica genetica di base con la legge di Hardy-Weinberg, la cinetica dei gas. Ognuno di questi argomenti viene spiegato in dettaglio nei dialoghi tra i due protagonisti, con calcoli ed esempi praticamente completi. Nella sessantina di tavole del libro siamo esposti in modo molto chiaro e didattico ad un primo corso elementare (ma non troppo) di probabilità, con un’attenzione costante e puntigliosa al pensiero matematico che c’è dietro.

Una chiacchierata che spesso si svolge alla lavagna.

Il libro fa parte della collana enciclopedica a fumetti francese La petite Bédéthèque des Savoirs ed è pensato per uno studente delle superiori, ma ovviamente può essere letto da un adulto curioso. Io mi sono divertito molto a leggerlo, anche se, personalmente, come divulgatore, mi sarei concentrato di più su concetti come la probabilità condizionata, gli eventi indipendenti o il teorema di Bayes, qui trattati implicitamente, che spesso danno luogo a fraintendimenti e sono una delle parti più interessanti dell’interazione tra la probabilità e il mondo reale. Non è una storia di avventure, e forse in alcune parti può risultare didascalico, piegando un po’ troppo il fumetto all’esigenza informativa, ma insomma, magari ce ne fossero di più di storie come questa, dove l’approfondimento concettuale risulta sempre accompagnato da un notevole umorismo. Il disegno di Lécroart, autore che non conoscevo, è piacevole e funzionale, addolcendo e districando con umorismo e un po’ di poesia la complessità del pensiero matematico.

Roberto Natalini

Gli autori

Lécroart (a sinistr) e Ekeland (a destra) discutono animatamente.

Ivar Ekeland (sceneggiatura) Matematico, professore e per un certo tempo rettore dell’Université Paris-Dauphine, si è interessato di ottimizzazione, teoria del caos e teoria dei giochi. Ha scritto numerose opere di divulgazione scientifica, tra cui un libro per bambini “Le Chat au pays des nombres”.

Étienne Lécroart (disegni) Fumettista, illustratore umoristico, ha lavorato per alcune note riviste francesi (Spirou, Fluide Glacial, Lapin, Le Point). Le sue opere a fumetti sono state influenzate dalla ricerca dell’Oulipo, di cui fa parte, avendo partecipato anche, dal 1993, al meno noto Oubapo (Ouvroir de Bande dessinée Potentielle) e contengono spesso vincoli formali (palindromi, strutture matematiche, ibridazione…).

Caso o fortuna? Un approccio matematico
Ivar Ekeland, Étienne Lécroart
Traduttore: Daniela Di Lisio
Editore: Sonda
Collana: Pensare a fumetti
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 31 ottobre 2019
Pagine: 80 p., ill. , Brossura
EAN: 9788872240748
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Roberto Natalini [coordinatore del sito] Matematico applicato. Dirigo l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Cnr e faccio comunicazione con MaddMaths!, Archimede e Comics&Science.

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