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Secondo un recente studio americano del National Bureau of Economic Research condotto dall’economista Joshua Graff Zivin dell’Università della California a San Diego e da due suoi colleghi, ci sarebbe una relazione tra la temperatura e il clima e i risultati ottenuti in matematica.

Gli autori indicano il nuovo studio statistico come “la prima analisi economica della relazione tra temperatura/clima e capitale umano”. I ricercatori hanno analizzato i risultati ottenuti da circa 8mila bambini in alcuni test di matematica e lettura svolti a casa e i punteggi dei test sono stati poi confrontati con la temperatura media nella contea dove vivevano gli alunni. Il risultato ottenuto è stato sorprendente: “abbiamo trovato che le prestazioni in matematica decrescono linearmente sopra i 21°C, con un effetto statisticamente significativo al di sopra dei 26°C” ha spiegato Graff Zivin.

Per quanto riguarda i punteggi ottenuti nelle prove di lettura invece, non è stata riscontrata alcuna correlazione con la temperatura. “Se ci si sposta da 21°C a 31°C, i risultati ottenuti da un bambino nelle prove di matematica segnano una diminuzione del 1.6%”, ha aggiunto l’autore. Tale fenomeno si può spiegare grazie agli studi neurologici sugli effetti della temperatura sul cervello. Il cervello utilizza infatti una grande quantità di energia e, nel farlo, crea calore. Calore che viene disperso dal corpo in maniera meno efficiente quando fuori fa caldo. I ricercatori suggeriscono quindi che alcune attività mentali possono essere influenzate da temperature più calde.

“In ambito militare è stato poi osservato che i soldati che eseguono operazioni complesse in ambienti caldi fanno più errori rispetto ai soldati che si trovano in condizioni più miti”. Gli studiosi hanno quindi ipotizzato che il caldo influenzerebbe maggiormente i punteggi in matematica rispetto a quelli dei test di lettura. Gli autori hanno anche esaminato un eventuale effetto cumulativo a lungo termine della temperatura sui voti degli studenti, ma i risultati hanno mostrato una sorta di adattamento alle temperature più elevate.

La nuova ricerca fa parte di un gruppo di indagini economiche sull’influenza che l’aumento delle temperature può avere sulla produttività umana e il capitale intellettuale estendendo quindi l’indagine degli impatti del surriscaldamento del pianeta ad un ambito nuovo e affascinante, quello cognitivo. L’effetto visualizzano nei test di matematica probabilmente si manifesta anche altrove ma, allo stesso tempo, la ricerca mostra anche la capacità umana di adattamento. Si può non essere in grado di contenere l’aumento del livello dei mari, ma a quanto pare siamo in grado di contenere i nostri voti in matematica.

[A cura di Cristiana Di Russo]

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