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David Krumholtz per tutti ormai è Charlie, il genio dei numeri di “Numb3rs” (la terza stagione ogni lunedì su Foxcrime alle 21) che grazie alla matematica aiuta l’Fbi a risolvere le indagini più complesse. Lo abbiamo sentito.

 

È sempre stato ossessionato dai numeri?

–Ironia della sorte, io a scuola odiavo la matematica. Non solo non ero bravo,ma la odiavo proprio.

Oggi invece …

–La cosa che mi diverte di piùè che oggi sono per molti il simbolo e il volto della matematica. È la legge del contrappasso. Oggi la matematica non la capisco ancora, ma la amo. E la sfrutto anche per una buona causa (sorride).

Ovvero?

–Incontro spesso gruppi di studenti che non hanno un buon rapporto con la matematica, e cerco di far capire loro che può essere eccitante. Non avrei mai potuto immaginarmi una cosa simile. Tanto meno che alle convention degli studiosi di matematicami considerino come un idolo.

Ma nel suo personaggio, Charlie, c’è qualcosa di suo?

–Sì, assolutamente. Lui come me è ambizioso, è molto professionale, e lavora durissimo.

Fra l’altro so che aveva qualche dubbio su questo ruolo.

–Io non volevo interpretare “Numb3rs” perché desideravo fare una commedia, ma la produzione mi ha convinto.

Ma se non fosse diventato attore, cosa avrebbe voluto fare?
–Lo chef, perché amo cucinare. E siccome mi piacciono le sfide cucino per la mia fidanzata spesso il pesce, che fra l’altro non mi piace nemmeno… (ride).

 

Fonte: Metro News

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