Notizie positive su Tuna Altınel, il matematico turco dell’Università di Lione arrestato a maggio 2019 durante una visita nel suo paese a causa delle sue posizioni pacifiste e critiche verso il suo governo. Tuna era stato accusato di propaganda terroristica per aver sottoscritto petizioni a favore della pace.
Ora è lui stesso, con una lettera da Istanbul, ad annunciare a chi lo ha sostenuto in questi mesi la sua definitiva assoluzione dal 3 settembre 2020: anche l’ultimo ricorso in cassazione da parte del pubblico ministero contro la sentenza di proscioglimento è stato respinto.
Nella sua lettera Altınel ringrazia per la mobilitazione i colleghi, le organizzazioni e istituzioni internazionali (a cominciare dalla sua Università), che hanno reso possibile questo esito, nonostante i gravi problemi che egli ancora denuncia nella giustizia nel suo paese. Ricordiamo che anche l’UMI intervenne a suo sostegno attraverso la Commissione Scientifica.
Tuttavia la conclusione della causa non ha concluso l’odissea. Il passaporto che a Tuna Altınel fu confiscato dalle autorità turche non è stato ancora restituito. Ancora a luglio 2020 una richiesta in tal senso è stata respinta, perché in quel momento l’assoluzione, per quanto confermata a quel punto dalla Corte di Appello, non era ancora definitiva. Si spera che adesso le cose cambino e che Tuna Altınel possa rientrare a Lione.
La sua lettera si conclude riaffermando il suo impegno per pace e democrazia, dentro e fuori la Turchia.