È uscito il “L’Attrito delle vita. Indagine su Renato Caccioppoli matematico napoletano” di Lorenza Foschini, pubblicato dalla casa editrice La Nave di Teseo. Lo ha letto per noi Sandra Lucente.
“Pare sia un genio.”
La Napoli del Novecento addita ‘o genio. Egli quasi evanescente attraversa portoni, pasteggia nelle trattorie, riempie le aule, fa proclami per strada e discute con chiunque, paga questa autenticità con l’ospedale psichiatrico e il blocco del passaporto. Napoli lo racchiude e lo indica. Pare che sia una città di ingegni. Per chi vuole un modello nella chimica ci sono Marussa Bakunin e Francesco Giordani. Al talentuoso fisico Ettore Maiorana è assegnata una cattedra di Fisica Teorica a cui seguirà Edoardo Caianello con grandi contributi alla cibernetica. Più tardi, l’ingegneria avrà Felice Ippolito, in contemporanea c’è il teatro dei fratelli De Filippo e la letteratura di Raffaele La Capria. Passa da Napoli l’Italia e l’Europa culturale, da Dino Buzzati ad André Gide. In matematica ci sono Renato Caccioppoli e Carlo Miranda, transita Guido Stampacchia, passano di qui importanti interlocutori come Mauro Picone ed Ennio De Giorgi. Tra tutti questi giganti è solo Caccioppoli che merita l’onore della curiosità del popolo napoletano che esclama: “Pare sia un genio”. Eppure chi dice questo non legge i suoi lavori scientifici, non discute la sua nozione di insiemi dimensionalmente orientati, né le condizioni di esistenza per certe equazioni differenziali. Che Caccioppoli sia un genio è fatto indiscusso, invece al suo modo di vivere si lega il “pare”, quasi un invito a dare un parere sull’uomo.
In questo nuovo libro, la scrittrice e giornalista Lorenza Foschini segue i passi del genio, ne indaga sin dove si può la psiche, esplorando anche l’atto creativo – matematico, Il testo, quasi un romanzo, è scritto con emozione e si fa leggere con passione. Tale emozione e passione vengono proprio dal protagonista. Renato Caccioppoli manifesta sia sicurezza che ansia, suona musica meravigliosa ma pratica il dialogo sferzante, è amico e amante come pochi ma vive disillusioni personali e collettive, ribelle al fascismo, insofferente alla politica di facciata è creatore di rigorose teorie analitiche astratte. Questa complessità esistenziale ha generato il film di successo di Mario Martone e altre biografie. Insomma, la locuzione “pare sia un genio,” sembra l’abbreviazione di “appare un genio”. Ma nel libro di Lorenza Foschini, il genio Caccioppoli non appare dal nulla. Tutto il testo si gioca sul contrappunto tra la comunità di Napoli del primo e secondo dopoguerra e la solitudine dell’uomo che l’ha abitata pur frequentando il mondo accademico, i salotti, i cortei, le sezioni del partito comunista. Le pagine scorrono e il lettore non osa lasciar solo il protagonista, sa che si perderebbe, teme che quella solitudine talvolta ostentata come scelta gli nuocerebbe. Ovviamente ciascun lettore conosce sin dal principio l’epilogo del più famoso matematico napoletano. Un vuoto che pone la domanda sulla verità delle comunità della Napoli di allora e di tante altre città e comunità attuali nei confronti di chi o cosa appare geniale.
Il punto fisso
Nel 1931 Caccioppoli riprova un risultato di Banach: il teorema delle contrazioni, che si chiamerà appunto Teorema di Banach-Caccioppoli. Una funzione che riduce significativamente le distanze tra coppie di punti ammette un unico punto fisso. Questo romanzo riduce la distanza tra il mondo di Caccioppoli e quello del lettore, li avvicina capitolo dopo capitolo, iterando direbbero i matematici. Il punto in cui converge questo processo sembra dipendere dal lettore. Il libro è leggibile con piacere e tensione da tutti, ma parla in modo diverso al pubblico dei matematici. A noi piace pensare che il punto fisso nella tormentata vita di Renato Caccioppoli sia stata la matematica. Tre brevi fogli di formule sono sulla scrivania quasi vuota dell’8 maggio 1959. Non sono tanto l’addio del suicida, sono il prosieguo di una matematica nuova. Negli ultimi anni Caccioppoli non aveva pubblicato nuovi risultati, questo vuoto creativo fu forse uno specchio di altra disperazione? La matematica ha consentito davvero alle idee di Renato Caccioppoli di uscire da Napoli e dall’Italia, dal periodo dell’ipocrisia e abitare spazi e tempi lontanissimi. Sfogliando i due volumi editi nel 1963 dall’UMI sull’opera matematica di Renato Caccioppoli si osserva che nei titoli ci sono spesso le parole generale, estensione, sviluppo. Caccioppoli vedeva il dettaglio nell’ampiezza di un programma; lo stesso fa qui la Foschini con la vita di Renato inquadrata da luoghi differenti. Lo stesso siamo tenuti a fare sia se scriviamo sia se facciamo matematica.
A fine lettura ci accompagna l’immagine di un elegante cappotto macchiato che protegge un uomo senza del quale la matematica moderna non ci parrebbe geniale.
Sandra Lucente
L’ attrito della vita. Indagine su Renato Caccioppoli matematico napoletano
Autore: Lorenza Foschini
Editore: La nave di Teseo
Collana: I fari
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 7 giugno 2022
Pagine: 272 p., Rilegato
EAN: 9788834611234