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I dati ISTAT 2020 sulla popolazione residente in Italia. Li commenta Marco Menale con le piramidi demografiche.

L’Istat ha pubblicato i dati sul censimento della popolazione e dinamica demografica 2020. Al 31 dicembre 2020 l’Italia conta 59.236.213 residenti con un calo dello 0,7% rispetto al 2019. Stiamo parlando di 405.275 unità in meno. Ma il calo è di 362.507 se consideriamo il saldo totale, ossia l’insieme di saldo naturale e migratorio. Tra i residenti gli stranieri sono 5.171.894 e 6 su 10 vivono stabilmente al nord. La riduzione della popolazione riguarda tutte le regioni, con maggiore impatto al sud. Ma fanno eccezione le province autonome di Bolzano e Trento. Questo calo demografico è confermato dalla piramide demografica.

I numeri precedenti forniscono la piramide demografica italiana della figura 1. L’età media passa a 45,4 anni contro i 45 del 2019. La piramide mostra un ingrossamento nella parte centrale a conferma di una popolazione che invecchia. E la stretta base testimonia il calo della natalità. La popolazione italiana perde pezzi di età fertile. Una piramide demografica ristretta e con rigonfiamento centrale significa popolazione in calo negli anni a seguire. Ma il rigonfiamento centrale non è solo una cattiva notizia. L’innalzamento dell’età media conferma una buona qualità della vita ed un efficiente sistema sanitario.

Piramide demografica Italia

Figura 1 Piramide demografica dell’Italia per gli anni 2019 e 2020, ISTAT.

Consideriamo la piramide demografica della sola popolazione straniera residente in Italia. E confrontiamola con quella degli italiani residenti (figura 2). L’età media è di 34,8 anni, una decina di anni in meno di quella degli italiani. Infatti la piramide è più stretta. Ma è la base a presentare le maggiori differenze. È più ampia nelle prime tre fasce d’età. Questo significa una più alta natalità e una più ampia fetta di popolazione in età fertile. I dati confermano l’impatto degli immigrati sul saldo demografico totale.

Piramide demografica stranieri in Italia

Figura 2 Confronto tra la piramide demografica degli italiani residenti e degli stranieri residenti, anno 2020,  ISTAT.

 

Il confronto con le piramidi di altri paesi può dare un’idea più solida. Ad esempio, consideriamo la Nigeria. La sua popolazione supera i 200 milioni, con previsioni che la danno a 400 entro il 2050. La sua piramide è rappresentata in figura 3. Infatti ha una base molto ampia e tende a stringersi progressivamente verso l’altro. La popolazione ha un’ampia base in età fertile ed un alto valore di natalità. È l’aumento progressivo stimato dai modelli. Ma il restringimento verso l’alto testimonia una limitata aspettativa di vita ed un carente servizio sanitario.

Piramide demografica Nigeria

Figura 3 Piramide demografica Nigeria 2020, populationpyramid.net

 

Torniamo all’Italia. Il calo demografico è confermato anche da altri indici rappresentati in figura 4. Ad esempio, l’indice di vecchiaia rappresenta il rapporto tra la popolazione di almeno 65 anni e quella con meno di 15 anni. Nel 2020 è a 182,6%, sintomo di una popolazione che invecchia. E pensare che era a 46,1% nel 1971. Infine si registrano 5,1 anziani per ogni bambino nato.

 

Indici ISTAT

Figura 4 Anziani per bambino ed indice di vecchiaia nel periodo 1971-2020, ISTAT

 

L’effetto Covid si vede. Infatti nel nord-ovest epicentro della prima ondata si registra un incremento della mortalità dello 0,6% (figura 5). Il 2020 registra 405.000 nascite a fronte di 740.000 decessi. Quindi il saldo è negativo di 335.000 unità. Solo l’influenza spagnola è riuscita a fare di peggio nel 1918.

 

Variazione percentuale di mortalità in Italia nel 2020

Figura 5 Variazione percentuale della mortalità in Italia nel 2020, ISTAT

 

Marco Menale

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