L’esame di maturità è sempre un tema che desta l’attenzione di insegnanti e studenti, e, in questo anno scolastico, è prevista l’entrata in vigore di importanti modifiche strutturali (ad esempio l’eliminazione della terza prova scritta). A mezzogiorno di ieri il Ministro Bussetti ha annunciato la novità della prova di matematica e fisica per il secondo scritto del liceo scientifico. Presentiamo a riguardo il comunicato della CIIM (Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica dell’Unione Matematica Italiana) e di seguito una breve intervista del Presidente della CIIM Pietro Di Martino nella trasmissione Farehneit di Radio3 del 18 gennaio.
La Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica (CIIM) prende atto con una certa preoccupazione della scelta annunciata ieri, 18 gennaio 2019, dal Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti della prova mista di matematica e fisica per quanto riguarda il secondo scritto della maturità dei licei scientifici. Registra come si siano ignorati gli appelli, articolatamente argomentati, di associazioni di insegnanti e comunità scientifiche, non contro l’idea di prova mista di matematica e fisica di per sé, ma volti a sottolineare le difficoltà del Ministero stesso ad immaginare una prova di questo genere, e dunque a richiedere di posticipare l’eventuale introduzione della prova mista. Le simulazioni di prova proposte anche negli anni scorsi dal Ministero hanno mostrato uno scollamento sorprendente con la realtà scolastica dei nostri licei scientifici e, anche le ultime simulazioni pubblicate, tra l’altro ispirate da un libro di testo straniero di quasi 40 anno fa, confermano questa impressione e soprattutto non chiariscono per niente cosa intenda il MIUR con prova di matematica e fisica. Dubbio che rimane anche consultando i quadri di riferimento per la prova pubblicati dal Ministero a novembre: incredibilmente, vista la scelta fatta, sono stati pubblicati i quadri di riferimento per la matematica, quelli per la fisica, ma non quelli per la prova mista di matematica e fisica. La seconda prova, che riguarda la disciplina o le discipline caratterizzanti lo specifico indirizzo di studio, è particolarmente significativa: è la valutazione del lavoro svolto in cinque anni da studenti e insegnanti.
La CIIM ritiene che definirla in maniera adeguata e condividere nei tempi giusti – e non a metà dell’ultimo anno – la sua strutturazione è non solo una necessità didattica e valutativa, ma anche una questione di rispetto del lavoro degli studenti e degli insegnanti. Al netto della scelta fatta dal Ministero, la CIIM perciò auspica per il futuro una maggiore condivisione di scelte così importanti e, per la definizione della prova di quest’anno, viste anche le difficoltà evidenti mostrate da chi finora ha lavorato sulle simulazioni, un forte coinvolgimento delle associazioni degli insegnanti e delle comunità scientifiche: per evitare la mortificazione dell’esame di maturità o del lavoro di migliaia di studenti e di insegnanti.
Ascolta l’audio dell’intervista di Pietro Di Martino, presidente della CIIM, durante la trasmissione Farehneit di Radio3 del 18 gennaio.
Gentili colleghi,
sono laureato in Matematica, sono cultore delle PDE iperboliche e sono docente di Matematica e Fisica presso un LS.
Credo che occorra essere onesti da un pdv intellettuale.
1) Fino ad oggi la Fisica è stata considerata dalla maggioranza dei docenti come una disicplina orale, in cui il top degli esercizi era rappresentato da quelli in cui occorreva applicare le formule inverse. Orbene, questa tradizione DEVE FINIRE! Quindi, anzichè dare la colpa agli studenti, noi docenti dobbiamo iniziare a tirarci su le maniche, imparare la Fisica e cercare di trasmetterla nel modo più chiaro possibile, presentando strategie chiare di risoluzione di problemi complessi.
2) Il MIUR ha presentato simulazioni di maturità non sempre chiare e corrette. Ciò è dovuto sicuramente ad uno sviluppo della didattica della Fisica non paragonabile a quella Matematica. Quindi, occorre fare pressione sul MIUR in modo costruttivo, entrando nel merito dei problemi e non lamentandosi in modo irragionevole. Faccio un esempio emblematico del presente. Il problema 2 del tema di Fisica-Matematica è stato copiato da uno di maturità francese. Anzichè fare osservare al MIUR che il problema non poteva essereconsiderato di Fisica-Matematica ma solo di Fisica, molti si sono adirati poichè in Francia le ore dedicate alla Fisica sono molte di più di quelle svolte in Italia. Ma scusate, l’avete letto il problema? Lo diamo da risolvere agli studenti di seconda!
3) L’UMI, la Mathesi,ecc. devono battersi affinchè nella prova di Fisica-Matematica ci siao più quesiti di Matematica pura e uno dei due problemi abbia un carattere più matematico. .
Cordiali saluti.
Anche nella simulazione di Matematica troviamo elementi sconcertanti: nel problema 1 punto 5 “Illustra il procedimento che adotteresti per valutare la accettabilità dell’approssimazione di () fornita da ().”
Confesso a voi colleghi che i miei studenti non conoscono le successioni di funzioni. Tanto meno (punto 6) la loro convergenza.
Nel punto 1 del questionario di Mat-Fis si dimenticano di dire se la barretta che si muove è conduttrice o no, nel problema 2 i grafici di v(t) e z(t) sono allineati male, in contrasto con quanto noi insegnanti raccomandiamo agli studenti per fare un’analisi qualitativa delle relazioni fra posizione e velocità nel tempo.
Nel problema 2 di Fisica scopriamo che “L’astronave B, che deve percorrere una distanza maggiore, utilizza dei propulsori più potenti e viaggia ad una velocità maggiore di quella dell’astronave A”. Ma in relatività ristretta non ci sono accelerazioni, che ci azzeccano i motori?
Al punto 1 del questionario ci dicono “in modo che si possa considerare che tutto il campo magnetico uscente dal solenoide attraversi la sezione della spira”. Io, evidentemente da incompetente, ho insegnato agli studenti che quando il solenoide è ideale il campo da esso generato all’esterno è nullo.
I miei studenti e io alziamo bandiera bianca. Ci costituiamo.
Gentilissimi,
tutti riteniamo che le cose vadano costruite. Anche la seconda prova, una seconda prova mista, innovativa va costruita. La costruzione si fa “insieme” e in un lasso di tempo che permetta un training per prove ed errori. Le prove già viste negli scorsi anni e nelle simulazioni fanno parte di questo percorso che dovrebbe essere collaborativo, costruttivo e costru-zionista, perché no?. La realtà, che è sotto gli occhi di tutti è che questa collaborazione non c’è. Non perché il MIUR sia una sorta di Spectre che lavora nell’ombra e quindi colpisce. La costruzione delle prove viene fatta senza collaborazione per responsabilità di tutti i soggetti che dovrebbero essere interessati e coinvolti. In altri termini come il MIUR lavora da solo anche le associazioni di insegnanti, professionali, la comunità scientifica lavora per conto proprio. Mancano : dialogo ( si sono avuti contatti, vagiti di dialogo, talora finiti male), occorrerebbe un sistema che lo favorisca e lo istituzionalizzi. Occorre una politica educativa che non si fermi sull’immediato ma abbia una visione prospettica e di lungo periodo. Occorrono soldi, finanziamenti per fare ricerca, ricerca seria, ricerca “applicata” alla stesura di prove “serie” ben calibrate, ben gestite. I singoli possono fare molto da soli, ma non tutto. Infine ricordiamo tutti che la prova mista era prevista e ventilata da anni. Dal 2010 ne sento parlare, da quando sono state introdotte le Indicazioni Nazionali. Il tempo per pensare, discutere, costruire un quadro teorico entro cui sviluppare le prove c’era. Mi pare che un pò tutti abbiano una parte di responsabilità nel non aver curato e costruito la crescita delle competenze entro cui sviluppare le prove d’esame finali. Se infine ci riduciamo a confronti di potere muro contro muro, perché c’è anche questo, qualcosa non ha funzionato per strada. O no? Certamente tutto si può risolvere all’italiana, tranciando giudizi come quelli che ho udito in aula insegnanti qualche giorno fa :”…Maledetti i fisici”…Mah se così si risolvono o affrontano i problemi non andiamo lontano.
Pienamente d’accordo. Queste sono persone che non sono mai entrate in una classe!!!
Ancora una volta si ha la conferma dello scollamento tra ministero e scuola reale. Sembra che ministri e funzionari del Miur non abbiano nessuna conoscenza del lavoro dei docenti e delle “sofferenze” degli studenti. Una sola cosa è certa la devastante arroganza con cui la scuola è governata. Di più, siamo di fronte ad una arrogante indifferenza. È del tutto folle proporre una prova mista di matematica e di fisica a gennaio senza avere ancora una vera idea di come organizzare il compito. Una prova di simulazione sarà proposta solo a febbraio, preceduta però da esempi forniti a fine dicembre a dir poco sconcertanti per la lontananza dalle competenze matematico-fisiche che siamo in grado di fornire ai nostri studenti. Questo è il mio giudizio…. E mi sono mantenuto calmo!
Un intervento un po’ tardivo visto che i quadri di riferimento erano stati pubblicati a novembre e gli esempi di prova a dicembre. A cosa serve prendere posizione solo ora?
Gentilissimo,
ovviamente è del tutto legittimo che ognuno abbia la propria opinione su quanto è stato fatto. Ci tengo però a sottolineare che abbiamo lavorato su questa cosa fin dall’uscita dei quadri di riferimento. D’altra parte, ci sono due livelli di discussione – il primo quando c’è margine di intervento, il secondo quando le decisioni sono state prese – durante i due livelli, gli interlocutori, e le forme di comunicazione sono necessariamente distinte. Questo per dire che l’assenza di comunicati prima di oggi, non significa che la CIIM non abbia espresso i suoi rilievi su quadri di riferimento, guide alla valutazione e simulazioni.