Nell’ambito del XXXVII convegno UMI-CIIM appena concluso a Catania, si è tenuta una tavola rotonda sulle questioni di genere in educazione matematica, ce ne parla Chiara de Fabritiis (Comitato a sostegno della Diversità, Inclusione e Uguaglianza dell’UMI).
Nell’ambito del XXXVII convegno UMI-CIIM, si è svolta a Catania una tavola rotonda dedicata alle questioni di genere in educazione matematica, moderata da Roberto Natalini. Chiara Giberti (Università di Bergamo), Giulia Ferrari (Università di Torino) e Chiara de Fabritiis (Università Politecnica delle Marche) hanno dialogato portando ciascuna le proprie variegate competenze. Ferrari ha inquadrato brevemente le basi teoriche, rimarcando il fatto che il problema ha cause molteplici e di diversa natura, per illustrare poi le fasi storiche della relazione fra donne e matematica, dallo stadio di sostanziale assenza delle donne al momento attuale in cui l’equità è un concetto cruciale, per concludere riportando il punto di vista delle studiose di didattica della matematica Jo Boaler e Louise Archer. Giberti si è riagganciata a quanto detto da Ferrari, sottolineando il ruolo dei fattori socio-culturali, degli stereotipi e dei fattori metacognitivi nella molteplicità di ragioni che danno luogo al gender gap: nel primo caso ha mostrato la correlazione fra Gender Gap Index e gli esiti della rilevazione OCSE-PISA, riferendosi agli stereotipi ha citato i risultati di un esperimento in stile “Draw a Scientist” per poi raccontare i contenuti di uno studio sulla agency di 400 studentesse e studenti al primo anno della secondaria di primo grado. Dopo aver esibito alcuni dati che confermano l’uguale capacità di maschi e femmine negli studi universitari di matematica, Chiara de Fabritiis si è focalizzata sulle 4 strategie per docenti e famiglie suggerite dal progetto “Gender Gap in Science“: evitare stereotipi e pregiudizi di genere, usare libri che promuovano l’uguaglianza di genere, sviluppare la consapevolezza di genere e infine incoraggiare attività matematiche (o più in generale scientifiche) a maggioranza (o esclusivamente) femminile.
Un secondo giro di interventi ha permesso alle relatrici di approfondire la loro presentazione: Ferrari presentando un progetto indirizzato al contrasto al gender gap in matematica in Piemonte, Giberti illustrando un case study che individua fra gli elementi cruciali il tempo concesso per l’esecuzione di alcuni task, de Fabritiis incoraggiando l’uditorio a prendere spunto dai ricchissimi contenuti del database di buone pratiche del progetto Gender Gap in Science.
La varietà dei temi trattati ha dato un notevole stimolo alle domande della platea che ha partecipato animando un vivace dibattito sui tanti spunti presentati; in chiusura una clip video di un’intervista dell’allenatore di pallavolo Julio Velasco a proposito delle differenze di atteggiamento fra squadre maschili e femminili ha concluso due vivaci ore che hanno fornito al pubblico utili spunti di riflessione.
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