Il padre dell’algoritmo di Google, il matematico Massimo Marchiori, sta per lanciare Volunia, motore di ricerca tutto italiano. Sarà in grado di competere con Google?
Soprattutto dopo che Massimo Marchiori ha partecipato – da vero protagonista – alla festa romana per i 20 anni del Web. Il matematico di Padova – conosciuto come “l’inventore dell’algoritmo di Google”(qui trovate la storia raccontata direttamente da lui)– sta per lanciare online un nuovo motore di ricerca: Volunia, un progetto tutto italiano che si può già iniziare a scoprire a questo link.
Intanto il nome, dietro il quale c’è Mariano Pireddu– l’investitore dell’avventura di Marchiori -, imprenditore sardo che nel 2001 ha fondato Voljatel, società di telecomunicazioni slovena. “E poi poco altro: il nome suona bene”, ci spiega Marchiori. “E poi ha le radici di“volo” e “luna”: la nostra voglia di volare veramente alto, di raggiungere un traguardo ambizioso e da sogno”. Poi c’è la fatica, e l’orgoglio, di fare una cosa grande in Italia. “Fossimo stati all’estero forse saremmo riusciti ad andare online un anno prima”. Ma passate le difficoltà burocratiche, rimane la grande felicità di un progetto nato e cresciuto nel nostro Paese. Capitali italiani, sviluppatori per la maggior parte cresciuti all’università di Padova.“Miei ex studenti, tutti soci a vario titolo dell’impresa”. Con base operativa appunto nella città veneta. E i server in Sardegna.
Il motore di ricerca nuovo, e non per motivi temporali ma proprio inedito nel modo di sondare il Web, partirà entro le prime due settimane di dicembre (“senz’altro prima della fine dell’anno, perché vogliamo andare online nell’anno del 150° del nostro Paese”) in dodici lingue. Massimo Marchiori studia da anni la Rete semantica, un approccio di significato alla mole di informazioni presenti in Rete. Perché la prossima rivoluzione è questa, dopo quella del Page Rank di Google a fine anni Novanta proprio sullo spunto di Hyper Search di Marchiori. Bing di Microsoft ha provato a migliorare i risultati di ricerca dati dalla Big G restando però sulla stessa linea del colosso di Mountain View. E non riuscendo così a spostare la massa necessarie per infastidire davvero Google.
Ora dall’Italia arriva qualcosa di nuovo davvero.“Ma di più al momento non posso dire, mi scuso davvero…”, Massimo Marchiori non è solo un grande studioso, è anche un’ottima persona.“Anche la beta è rigidamente su invito e questi arriveranno solo una settimana prima di partire sul serio. Il fatto è che una realtà come Google, per fare un esempio, non ci mette niente a mettere 100 ingegneri a lavorare giorno e notte sulla nostra idea e a uscire prima di noi”. Una prudenza che lascia davvero pensare al fatto che il progetto-Volunia vuole puntare in alto: “Guarda, io tendo a essere realistico. E rispondo sinceramente: se non avessi pensato che era una cosa grossa, in grado di competere con i big della ricerca online, non mi ci sarei mai messo”. L’idea di base è molto semplice, totalmente diversa dall’idea attuale dei motori di ricerca: “Se Google usa la clava, ecco noi opereremo con il fioretto. Emergeremo grazie alla differenza del nostro motore. E perché Volunia sarà davvero utile alla gente”.
Il motore è finito, come detto dopo 3 anni di duro lavoro – “E’ stato un impegno pazzesco….” -, ora si tratta solo di arrivare alla massa critica di tester selezionati nei vari Paesi (tra i 50 e i 100 mila), verificare che tutto vada bene, che il sistema risponda in modo corretto in tutte le lingue e regga fisicamente l’impatto delle richieste degli utenti. Poi Volunia andrà online. E forse allora il Web potrebbe non essere più lo stesso. E così il ruolo dell’Italia nell’economia digitale. Grazie a Massimo Marchiori, il matematico che nel 1996 diede il via a quello che tuttora è il più grande fenomeno che la Rete abbia mai conosciuto. Google. “Ma l’idea di una vendetta non mi ha mai neanche sfiorato”, ride Marchiori. “Davvero. La realtà è che si tratta di un’idea così bella che sarebbe stato un peccato non riuscire a farla. E realizzarla ora è il momento giusto”.