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Un libro del matematico/prestigiatore Mariano Tomatis ci aiuta a fare luce sulle contraddizioni del presunto annuncio della fine del mondo secondo i Maya. Una recensione di Stefano Pisani.

 

Considerando la profezia della fine del mondo prevista per il 21 dicembre 2012, consigliamo ai nostri lettori un potente antidoto alla paura della fine del mondo. Il libro 2012 – E’ in gioco la fine del mondo, di Mariano Tomatis (che è stato anche fra i nostri autori) presenta infatti una rigorosa indagine sulle origini della leggenda dell’apocalisse che sarebbe stata prevista dal popolo dei Maya. Una demistificazione estremamente accurata e ben documentata, che consente al lettore di orientarsi nella variegata letteratura che ha riguardato questa civiltà a lungo rimasta (e che tuttora è in gran parte) misteriosa senza perdersi in fantasticherie e suggestioni spesso fuorvianti.

Il libro è scritto in modo piacevole da Tomatis – matematico che di professione è divulgatore scientifico e per passione è prestigiatore -che alterna alla trattazione del tema vero e proprio dei test, giochi di prestigio che “se in un primo momento possono produrre un effetto inquietante, raggiungono sempre l’obiettivo di mettere in ridicolo la presunta sacralità dei rituali esoterici”, come scrive Ennio Peres, noto matematico ed enigmista italiano, nella sua prefazione al volume. Questi test/giochi, che conferiscono all’opera anche un divertente effetto ‘interattivo’, nascondono in realtà un segreto matematico, una‘forzatura’ ineludibile (chi compra il libro scoprirà di più nelle ultime pagine…) che fa anche riflettere su come sia possibile convincere delle più discutibili verità le persone più‘impressionabili’.

L’approccio efficace di Tomatis è proprio quello del prestigiatore.“Una parte del grande mercato fiorito intorno al 2012 sfrutta meccanismi ben noti a chi pratica l’arte dell’inganno: molti profeti di sventura mescolano senza scrupoli realtà e leggenda, scienza e pseudoscienza, fatti veri e fantasie, e a farne le spese è la verità storica”. E allora questo libro ci spiegherà che gli stessi Maya avevano fatto previsioni che si spingono fino all’anno 4000, che l’allineamento Terra-Sole-Centro della Galassia del 21 dicembre 2012 non è certamente un evento formidabile, o che le presunte origini extraterrestri di questo popolo sono in realtà semplicemente l’espressione di un sentimento razzista tipicamente occidentale (quei selvaggi dei Maya non avrebbero potuto sviluppare per conto proprio una civiltà così evoluta, devono per forza averli aiutati gli alieni…).Ipotesi razziste celate, precisazioni astronomiche omesse e altri elementi criticabili che giocano un ruolo ben preciso in una strategia di comunicazione che Tomatis mette all’indice, “Le omissioni si possono capire,… se un prestigiatore svela i trucchi, l’effetto magico svanisce. Per provocare il brivido (…) è necessario nascondere qualcosa. Ma la mancanza si può giustificare solo se lo scopo è l’intrattenimento.

Se l’obiettivo è la divulgazione scientifica si tratta, nel migliore dei casi, di una superficialità imperdonabile”. E’ un volume che consigliamo decisamente perché l’autore dimostra di avere molto a cuore anche i suoi lettori più pigri: Tomatis offre infatti una ‘guida’durante la lettura, consigliando di saltare capitoli o paragrafi, a seconda del preferenze di quelli che leggono. Tanto la sua scrittura riuscirà comunque a non farli mai sentire spaesati.

 

Stefano Pisani

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