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Come forse saprete c’è una certa preoccupazione tra insegnanti, studenti e famiglie per il fatto che quest’anno la seconda  prova scritta per la maturità dello scientifico potrebbe essere di fisica, invece che di matematica. La Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica dell’Unione Matematica Italiana (CIIM) ha preso posizione con un documento che potete trovare qui e che abbiamo ripubblicato sul nostro sito. Con questa nuova sezione del sito dedicata all’Esame di Stato, intendiamo aprire un dibattito su questa questione, ascoltando diversi pareri autorevoli, sperando di trovare ascolto da parte del MIUR. Sottolineiamo il fatto che i vari pareri non sono coordinati, e che anzi vanno visti in modo dialettico, per confrontare le diverse opinioni in campo. Qui riportiamo il quarto intervento, proposto da Luigi Tomasi. Gli interventi precedenti li trovate qui.

Intervento di Luigi Tomasi
Università di Ferrara – già insegnante di Matematica e Fisica, Rovigo – moderatore della Lista di discussione Cabrinews

Dal Ministero dell’Istruzione, tramite alcuni suoi rappresentanti, è trapelato che in questo anno scolastico la seconda prova scritta al Liceo scientifico sarà di fisica (addirittura con “probabilità del 99,99%”), interrompendo una serie storica, che prevedeva matematica fin da quando è stato fondato il liceo scientifico (1923). La decisione, come è noto, spetta al Ministro dell’istruzione e al liceo scientifico i Regolamento sugli esami prevede effettivamente che la materia della seconda prova scritta possa essere matematica, fisica oppure anche scienze (nel Liceo scientifico, opzione Scienze applicate). Il Ministero ha inoltre rese note delle “simulazioni” di prova scritta di fisica (l’ultima il 25 ottobre 2016) che sono state giudicate dalla maggioranza degli insegnanti molto difficili, oltre che poco rispettose del lavoro di insegnanti e studenti; su questo è in rete dall’ottobre 2016 la petizione “No a prove impossibili all’esame di Stato!”, promossa dal prof. I. Cervesato, L.S. Einstein, Milano.

Su questa possibile scelta sono nate molte discussioni tra gli insegnanti (vedi ad es. quanto è emerso nella Lista di discussione Cabrinews) e fondati timori da parte degli allievi e delle famiglie. Le posizioni in gioco sono molto variegate, ma sostanzialmente vi è l’Associazione per l’Insegnamento della Fisica (AIF) che caldeggia questa proposta del Ministero, di assegnare Fisica nella seconda prova scritta, pur con qualche discussione interna all’associazione. Vi sono poi le prese di posizione delle associazioni in cui sono iscritti insegnanti di matematica, come la Mathesis e l’UMI (con la sua commissione CIIM), che si sono espresse in modo più diplomatico, richiamando la necessità di discutere della questione, mettendo in luce le possibili difficoltà in cui potrebbero trovarsi allievi e insegnanti nel caso la seconda prova fosse di Fisica.

Si consideri che al Liceo scientifico le ore settimanali di matematica sono 5 nel primo biennio (4 in seconda, nel Liceo scientifico, Opzione Scienze applicate) e 4 nel successivo triennio, mentre le ore settimanali di Fisica sono rispettivamente 2 nel primo bienno e 3 nel successivo triennio, a fronte di Indicazioni nazionali pletoriche ed ambiziose, che richiedono contenuti, abilità e competenze difficilmente raggiungibili in un corso di liceo scientifico. Complessivamente, nei cinque anni di corso, uno studente avrà 726 ore (o 693) di matematica e 429 ore di Fisica.

Mi sembra che le prese di posizione delle associazioni dei matematici siano state molto prudenti e diplomatiche. Mi sarei aspettato sia dall’UMI che dalla Mathesis una protesta più decisa per questa ventilata scelta del Ministero di togliere Matematica dalla seconda prova scritta. La matematica è una materia fondamentale, presente ad ogni livello scolare. Si può pensare di concludere un percorso formativo di 13 anni senza una verifica scritta di matematica obbligatoria almeno per i licei scientifici? Forse non si è avuto il coraggio di dire con più forza che la matematica è centrale nella formazione degli studenti, in particolare per il proseguimento degli studi universitari, e non solo per questo. Inoltre ritengo criticabile l’idea dei fisici (e delle associazioni degli insegnanti di fisica) di voler introdurre argomenti di fisica moderna e contemporanea a tutti i costi, senza che gli studenti abbiano gli strumenti matematici, oltre che il tempo (2 o 3 ore alla settimana) per capire questi contenuti. Sarebbe come se in matematica volessimo introdurre, ad es., la topologia, la geometria algebrica o le equazioni differenziali alle derivate parziali. Ma qui c’è il problema di rivedere le Indicazioni nazionali di Fisica e di scrivere un syllabus più ragionevole, che sia meno ambizioso (ciò vale, a mio parere, anche per la Matematica).

Occorre dunque pensare alla centralità della matematica, in vista del proseguimento degli studi all’università rispetto alla fisica. Paradossalmente, per riuscire a introdurre la relatività e la fisica quantistica, che poi serviranno solo a un piccolo gruppo di studenti, si rinuncia a fare una verifica su contenuti fondamentali della matematica, che invece servono a tutti gli studenti fin dal primo anno dell’università.

Si tenga anche presente che, se la preparazione in matematica degli studenti di liceo scientifico è carente, per la fisica è mediamente peggiore, perché oggettivamente non c’è il tempo per acquisire in modo approfondito alcune nozioni e soprattutto non c’è una tradizione consolidata, come c’è invece in matematica, di prove d’esame di matematica. Chi si occupa della II prova scritta al Ministero dovrebbe visitare un qualunque liceo scientifico, parlare con gli insegnanti e raccogliere informazioni su cosa si riesce realisticamente a svolgere di Fisica, se effettivamente tutti gli insegnanti riescono a usare il laboratorio, se è diffusa nella pratica didattica la risoluzione di esercizi e problemi. In modo da capire che ci sono oggettivi problemi a svolgere contenuti così ambiziosi come sono quelli previsti dalle Indicazioni nazionali.

Queste sono fondamentalmente le ragioni per cui si auspica che il Ministero scelga, anche quest’anno, matematica nella seconda prova scritta, oppure che si modifichi rapidamente il Regolamento sugli esami di Stato, introducendo una prova mista di matematica e di fisica (o anche di scienze nel Liceo scientifico, opzione Scienze applicate), facendo scegliere al candidato alcuni quesiti, ma mettendone altri come obbligatori, che comprendano contenuti fondamentali sia di matematica che di fisica (o di scienze).

 

Roberto Natalini [coordinatore del sito] Matematico applicato. Dirigo l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Cnr e faccio comunicazione con MaddMaths! e Comics&Science.

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