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RM316 – il pdf

RM316 – l’e-book

Maggio è il mese centrale della primavera, e se non ci credete basta fare i conti.

Le stagioni hanno il consolidato vizio di durare tre mesi, ma di sparpagliarsi su quattro; la primavera, ad esempio, invade marzo aprile maggio e giugno, ma noi non ci lasciamo spaventare dagli arditi calcoli e sappiamo capire che la sua metà cade attorno al sei maggio, e quindi (come volevasi dimostrare) a maggio spetta l’ambito titolo di “mese centrale” della stagione.

Se queste minuzie aritmetiche non solleticano a sufficienza il vostro fine palato matematico, scomoderemo persino l’analisi: consideriamo la funzione “ore di luce nella giornata”, così cruciale per regolare i ritmi circadiani di quasi tutte le specie viventi, con rare eccezioni sparse negli abissi marini, nelle grotte di Postumia, al poli e per quelle che non si muovono di un passo dalla linea dell’equatore: ebbene, tenendo conto che la maggioranza di esse adora la luce e rifugge il buio, noteremo che ci sono due stagioni in cui c’è più buio che luce (autunno/inverno, come ci hanno insegnato a dire gli stilisti) e le altre due che invece danno più tempo alla luce. Ma tutto cambia, e gli economisti ci hanno spiegato che sono i trend, le tendenze, le cose che contano di più, per quegli incontentabili esseri umani: ebbene, abbiamo comunque due stagioni in cui la derivata della funzione “ore di luce diurna” è tristemente negativa (estate/autunno), mentre inverno e primavera ce l’hanno gioiosamente positiva.

Tirando le somme, la primavera è l’unica stagione in cui, oltre a esserci più luce che buio, più ancora continua a prometterla, giorno dopo giorno. Quindi è certo la stagione più attiva, allegra, laboriosa, impegnativa; non per niente è tutto un fiorire di attività lavorative, sportive, dilettevoli, incontri, partenze e ripartenze. Insomma, che diamine: è con tutta evidenza la stagione più dannatamente indaffarata di tutte. E di fronte a cotanto florilegio, voi vi stupite che noi, poveri tapini redattori di RM, usciamo con un bel ritardo rispetto alla data prevista? Ma no, certo che no, non siete certo così ingenui voi, amati lettori.

Così, siate lieti e felici che questo RM316 riesca comunque ad uscire nel mese giusto (che peraltro è anche il mese del Salone de Libro, ancora febbrilmente aperto a Torino mentre noi cianciamo su questa tastiera) e accontentatevi di trovarci dentro un compleanno striminzito, una sezione di Soluzioni&Note non particolarmente voluminosa (del resto, se occupa solo quattro pagine è colpa vostra, mica nostra) e consolatevi con un Paraphernalia Mathematica pieno zeppo di figure con bastoncini e caselline. Oppure cimentatevi con i Copolimeri, come fanno Grigio e Scarabocchio.

Oppure, perdindirindina, scordatevi tutto: impegni matematica lavoro traffico coffee-break palestra e riunioni convocate all’ultimo minuto, e andate a godervi la primavera. Lo sapete, vero, che è la migliore delle stagioni, se aveste voglia di andarla a cercare?

Non dimenticate i soliti compiti a casa: siate felici, il più che potete.

I Rudi Mathematici (Rodolfo Clerico / Rudy d’Alembert, Piero Fabbri / Piotr Rezierovic Silverbrahms, Francesca Ortenzio / Alice Riddle) sono autori della omonima e-zine di matematica ricreativa, pubblicata in rete dal 1999.

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