Il Ministro Poletti, la cui esperienza nel settore dell’insegnamento e dell’avviamento alla ricerca de giovani è tutta da chiarire, ha affermato recentemente di non essere preoccupato della fuga dei cervelli, aggiungendo una frase che, se riportata bene dai media, reciterebbe: ”Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi.”
Una frase la cui gravità, sulla labbra di un uomo delle istituzioni, non meriterebbe ulteriori sottolineature e commenti. In realtà, sarebbe facile ribattere a questa boutade di pessimo gusto, ribaltando il ragionamento e affermando che, se è per questo, anche noi conosciamo qualche ministro che avremmo preferito se ne andasse a dire le sue stupidaggini all’estero. Non lo facciamo, per non metterci sul suo stesso piano.
Prendiamo atto della sua parziale marcia indietro e con lui riteniamo ”utile che i nostri giovani possano fare esperienze all’estero, ma che dobbiamo dare loro l’opportunità tornare nel nostro paese e di poter esprimere qui le loro capacità e le loro energie”. Solo che noi possiamo al massimo auspicarlo, chi governa ha l’obbligo di attuarlo.
Ciro Ciliberto e Roberto Natalini