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L’instabilità delle società grandi e complesse è un fenomeno prevedibile, secondo un nuovo modello matematico che analizza la nascita e l’ascesa delle prime società. Studiando secoli di storia, il modello rivela la natura dinamica delle società, che può essere difficile da cogliere fino in fondo analizzando solo i reperti archeologici.

La ricerca, guidata da Sergey Gavrilets, vice-direttore per le attività scientifiche dell’Istituto Nazionale per la Matematica e la Sintesi Biologica e professore all’Università del Tennessee-Knoxville, è stata pubblicata sul primo numero del nuovo giornale “Cliodynamics: The Journal of Theoretical and Mathematical History”.

Il modello matematico pone l’attenzione sia sulla grandezza e sia sulla complessità delle politiche emergenti e degli stati in crescita, così come sulla loro durata e sulle alleanze create come conseguenza delle guerre. Un numero elevato di fattori è stato misurato, ma inaspettatamente il più grande effetto sui risultati finali è dovuto solo a due fattori: la probabilità che lo stato vinca un conflitto e il tempo medio di leadership al potere.

Secondo il modello, la stabilità delle gestioni politiche ampie e complesse è fortemente promossa se i risultati dei conflitti sono in gran parte determinati dalle risorse politiche e dalla forza dello stato, se esiste un sistema di successione ben definito e accettato, e se i meccanismi di controllo all’interno delle politiche sono internamente specializzati. I risultati dello studio mostrano anche che le gestioni politiche vivono quelli che gli autori chiamano “cicli principali”, o cicli rapidi, di crescita e collasso dovuti alle guerre. Tuttavia, le politiche più ricche non necessariamente vincono i conflitti. Ci sono molti altri fattori che determinano la ricchezza di un paese in seguito ad un conflitto, sostengono i ricercatori. Il modello suggerisce anche che il rapido collasso di una politica può avvenire anche senza disturbi ambientali, come la siccità o la sovrappopolazione.

Utilizzando il modello matematico, i ricercatori sono stati in grado di cogliere e descrivere i processi dinamici che portano le leadership, gli stati e gli imperi ad emergere, resistere e collassare in una scala temporale di decenni o secoli.

“Nelle ultime decadi, i modelli matematici sono stati tradizionalmente importanti nelle scienze fisiche ed economiche, ma ora possono acquisire un ruolo di primo piano anche per spiegare dati storici”, ha affermato Gavrilets. “Il nostro modello costituisce un supporto teorico all’idea che le condizioni culturali, demografiche ed ecologiche possano predire le ascese e le dinamiche delle società complesse.”

 

 

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