Nel corso di una conferenza TEDx organizzata a Binghamton nello stato di New York, la matematica britannica Hannah Fry ha dato al pubblico dei consigli “matematici” per avere successo in amore.
Hannah Fry è una ricercatrice del Centre for Advanced Spatial Analysis dello University College di Londra ed è salita sul palco del TEDx organizzato all’università di Binghamton per condividere la sua passione per la matematica incentrando il suo discorso sulla matematica dell’amore, ovvero come applicare la matematica alle questioni di cuore.
“Penso che tutti siamo d’accordo sul fatto che i matematici siano notoriamente straordinari nel trovare l’amore”, ha esordito scherzando Hannah. “Non è solo grazie alla nostra personalità spumeggiante, alla conversazione brillante ed ai fantastici astucci… è anche perché effettivamente abbiamo compiuto diversi studi su come trovare il compagno perfetto”.
Il suo primo riferimento “scientifico” sul legame fra amore è matematica è l’articolo di Peter Backus “Perché non ho una ragazza?” di cui avevamo parlato anche noi di Maddmaths qualche tempo fa.
In questo lavoro si utilizzava l’equazione di Drake – usata in precedenza per stimare il numero di civiltà altamente evolute che potrebbero esistere nella Via Lattea – per trovare il numero di potenziali compagne nel Regno Unito.
Backus ha scoperto che su 30 milioni di donne nel Regno Unito, solo 26 potrebbero essere delle potenziali ragazze.
Quindi in una data serata trascorsa a Londra ci sarebbe lo 0.0000034% di probabilità di incontrare una donna che rispecchiasse i suoi criteri e che a sua volta sarebbe stata interessata a lui.
Ecco quindi alcuni consigli su come aumentare le proprie chance. Il primo riguarda i siti di incontri: bisogna infatti prestare attenzione quando si crea il proprio profilo.
Tra i vari siti, Fry si è interessata a OkCupid perché creato da matematici che hanno poi analizzato i dati raccolti.
La cosa più importante è l’onestà infatti pare che la popolarità su questi social network non sia direttamente proporzionale alla bellezza: anche se non si è un Adone si può comunque trarre vantaggio dai propri difetti.
Fry ha fatto l’esempio di due attrici: Portia de Rossi e Sarah Jessica Parker. La prima è considerata molto attraente, mentre i giudizi sulla Parker sono in genere contrastanti.
Secondo Fry “è proprio questa disparità che rende più popolari online. Perché se in molti pensano che una donna sia attraente penseranno anche che sarà difficilmente raggiungibile e avvicinabile rispetto alla ragazza della porta accanto”.
Fry ha aggiunto che la maggior parte delle persone cerca di nascondere alcuni difetti, ma in realtà sbaglia :”bisogna mettere in mostra ciò che ci rende diversi anche se pensiamo che alcune persone lo troveranno poco attraente, perché le persone che sono attratte da noi continueranno ad esserlo anche con i nostri difetti e quelli che non lo faranno, non vale la pena averli persi.
Il secondo suggerimento dato è su quale sia il momento giusto per impegnarsi in una relazione. Per massimizzare la possibilità di trovare il partner ideale bisogna applicare la teoria dell’arresto ottimale.
Ammettendo che generalmente a 15 anni nascono i primi amori e che intorno ai 35 anni ci si vorrebbe “sistemare” la strategia vincente consiste nel rifiutare tutti i partner che si presentano durante il primo 37% di questo periodo temporale, e di scegliere come compagno di vita la prima persona che incontriamo che risulta migliore dei predecessori.
“In natura ad esempio ci sono alcuni tipi di pesce che seguono questa teoria. Rifiutano tutti i pesci che arrivano durante il primo 30% della stagione degli amori, per poi accettare il pesce successivo che è più grande dei precedenti” ha spiegato Fry.
L’ultimo suggerimento di Fry è su come evitare il divorzio.
John Gottman è uno psicologo che, studiando diverse variabili nei rapporti di coppia, è stato in grado di determinare con precisione del 90% le coppie stabili e quelle vicine al divorzio. Grazie alla collaborazione con il matematico b, ha poi proposto un modello di equazioni differenziali ordinarie per studiare la dinamica del matrimonio.
Il risultato ottenuto è stato che le coppie con un rapporto più stabile non sono quelle più comprensive e tolleranti verso il partner ma quelle con una soglia di negatività bassa, ovvero più propense ad alzare la voce se c’è qualcosa che dà loro fastidio. “Queste sono le coppie che non lasciano passare nulla e si lamentano”, ha spiegato Fry. “Ma che per questo motivo cercano continuamente di migliorare il loro rapporto ed hanno una visione molto più positiva sul loro matrimonio.”
Fry ha concluso il suo discorso con poche parole “Spero che per alcuni di voi, la comprensione della matematica dell’amore possa portare ad avere un po’ di più d’amore per la matematica”.
A cura di Cristiana Di Russo