A dispetto della celebre frase di Kronecker secondo cui “Dio ha fatto i numeri interi, tutto il resto è opera dell’uomo”, sembrerebbe che il cervello umano possieda dei meccanismi innati che gli fanno ‘parlare’ naturalmente la lingua delle frazioni.
Sebbene si pensi che le frazioni siano fra i concetti matematici più difficili da imparare, un cervello adulto riesce a elaborarle quasi incosciamente. Almeno questo è quello che sostiene la ricerca pubblicata sul ‘The Journal of Neuroscience’: le cellule del solco intraparietale (IPS) e nella corteccia prefrontale – regioni cerebrali deputate a processare solitamente i numeri interi – sarebbero ‘sintonizzate’ proprio sulle frazioni. Lo studio suggerisce dunque che gli adulti hanno una intuitiva conoscenza delle frazioni, e potrebbe contribuire in futuro allo sviluppo di nuove tecnologie didattiche.
Gli autori dello studio, Simon Jacob e Andreas Nieder della Università di Tubingen in Germania, hanno scansionato i cervelli di soggetti adulti volontari che guardavano frazioni che comparivano rapidamente e in successione sullo schermo. I ricercatori hanno usato la tecnica della risonanza magnetica funzionale per adattamento (fMRA) per capire quali regioni si ‘adattavano’ – o, in altre parole, quali regioni mostravano un’attività che progressivamente diminuiva di fronte a uno stesso stimolo che veniva ripetuto più volte.
Presentando allora rapidamente e ripetutamente frazioni approssimativamente uguali a 1/6, l’attività decresceva parallelamente nell’IPS e nella corteccia prefrontale. I ricercatori hanno poi mostrato ai partecipanti funzioni che si allontanavano da 1/6: più le frazioni si discostavano da 1/6 più l’attività nelle cellule della IPS aumentava. La rapida presentazione della frazione di riferimento e di piccole variazioni rispetto ad essa, assicurava ai ricercatori che i partecipanti allo studio non potessero calcolare consciamente il valore delle frazioni che via via comparivano.
Dunque, le frazioni attivano automaticamente la corteccia prefrontale e la IPS negli adulti. E lo stesso fenomeno si presentava anche con altre frazioni, come 1/4, e perfino con le frazioni espresse in parole (“un quarto”).
Una precedente ricerca aveva rivelato che i bambini e i primati non umani comprendevano in modo innato le proporzioni, e future ricerche serviranno a capire se anche i fanciulli effettivamente elaborano le frazioni così come gli adulti, che potrebbero aver tratto questa loro abilità dall’esperienza.
La frase di Kronecker, a questo punto, potrebbe allora risuonare come vera: le frazioni le hanno create gli uomini al punto che ora appaiano radicate dentro la loro stessa natura. In modo che questa disti da quella divina circa 1/n.