La matematica parla francese, soprattutto negli ultimi vent’anni e soprattutto leggendo che i transalpini si sono aggiudicati due Medaglie Fields su quattro, all’ultimo giro. Perché?
«La Francia terra di matematica? Non è un segreto per nessuno». La dichiarazione del matematico Cedric Villani, fresco vincitore di una Medaglia Fields2010 (e protagonista di una videointervista che potrete trovare presto sul sito), ha in effetti un fondamento più che valido. Scorrendo l’elenco dei vincitori degli ultimi 20 anni colpisce infatti, in questa‘competizione’ internazionale che punta a premiare capacità e giovinezza di un matematico (la Medaglia Fieldsè assegnata a studiosi eccellenti sotto i 40 anni di età) un grande dominio russo e francese. Anche quest’anno, durante il congresso mondiale di matematica di Hyderabad, in India, la Francia ha ben figurato aggiudicandosi, con Ngô Bau Châu (vietnamita, naturalizzato francese) e Cedric Villani, appunto, due medaglie su quattro (le altre due sono andate all’israeliano Elon Lindestrauss e al russo Stanic Smirnov). E l’Italia? Degli italiani colpisce l’assenza: una sola vittoria, nel 1974, con Enrico Bombieri. Eppure, la Francia è paese con una popolazione equivalente alla nostra e di medaglie in totale, dal 1936, ne ha avute ben 11 su 52.
Il sistema francese è estremamente selettivo e meritocratico. Da noi la scuola Normale di Pisa recluta ogni anno trenta persone per l’intera classe di scienze. In Francia ci sono invece centinaia di ammessi alle varie discipline delle “Grandes Ecoles”, con un livello di preparazione molto alto anche per quelli che non faranno la carriera accademica. Quindi, per esempio, un laureato italiano in matematica sarà in media più bravo di un laureato francese al di fuori delle scuole speciali, ma se si guardano le punte, una persona dotata in Francia avrà una vita più facile che in Italia.
In Francia, infatti, ai bravi ricercatori vengono offerte molte più opportunità e posizioni di responsabilità. Tornando a Cedric Villani (nella foto), di lui balza subito all’occhio che ha solo 37 anni e già da un anno dirige il prestigioso Istituto Henri Poincaré a Parigi. Anche in Italia avremmo dei bravi ricercatori in matematica, ma spesso vanno all’estero per mancanza di posizioni al loro livello e hanno pochissima influenza nella politica della ricerca. Altro nodo importante, a mio parere, è quello del rapporto fra matematica e società. Nella società e nell’industria francesi la matematica è vista molto meglio che da noi. I ricercatori in matematica al CNRS francese sono oltre il quadruplo di quelli nello stesso settore nel Cnr italiano, con un reclutamento di giovani sostanzioso e regolare, e spesso i quotidiani francesi dedicano la prima pagina proprio a scoperte matematiche. Proprio come da noi.