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Carlo Carabba è nato a Roma nel 1980. Dottorando in storia della filosofia moderna, si occupa di Francis Bacon e Thomas Hobbes. Nel 2008 è uscita la sua prima raccolta di poesie, Gli anni della pioggia (peQuod) che ha vinto il Premio Mondello per l’opera prima. È caporedattore di “Nuovi Argomenti”.

 

1. Il tratto principale del mio essere matematico
Trovare ovunque rapporti numerici.

 

2. La qualità che desidero in un matematico
La passione.

 

3. La qualità che preferisco nella matematica
L’astrattezza, la vittoria sul tangibile.

 

4. Quel che apprezzo di più nei miei colleghi matematici
La mancanza d’interesse per l’utile immediato.

 

5. Il mio principale difetto come matematico
Non saperne abbastanza, di matematica.

 

6. La mia lettura matematica preferita
Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo Specchio di Lewis Carroll.

 

7. Il mio sogno come matematico
Scoprire un teorema che sappia dare indicazioni certe per trovare nuovi numeri primi.

 

8. Qual è la principale debolezza della matematica
Il modo in cui viene percepita.

 

9. Il matematico che vorrei essere
Pierre de Fermat.

 

10. Il paese dove vorrei vivere
Stati Uniti d’America, magari al Sud.

 

11. L’esercizio che preferisco
Le inferenze logiche.

 

12. Il teorema che amo
Il teorema di incompletezza di Godel

 

13. L’applicazione della matematica che preferisco
Alla teologia. E, in alternativa, allo spionaggio

 

14. I matematici che mi hanno indirizzato
Pitagora e i suoi seguaci, nell’attribuzione di un valore magico e misterico ai numeri.

 

15. I matematici che mi hanno dissuaso
Mills e la sua idea bislacca di una matematica induttiva.

 

16. Il nome della variabile che preferisco
Le variabili dell’equazione di Valenzetti (da Lost)

 

17. Il tipo di calcolo che preferisco
L’aritmetica

 

18. Il tipo di calcolo che utilizzo di più
Temo sia la divisione, per scomporre ogni numero nei propri fattori primi, cui ho associato dei valori propiziatori.

 

19. Il tipo di calcolo che mi annoia maggiormente
La matematica applicata all’ingegneria

 

20. I nomi che preferisco (teorema, corollario, lemma…)
Amo l’idea del postulato ma devo ammettere che corollario suona davvero bene (senza disprezzare il logaritmo…)

 

21. Quel che detesto più di tutto
Il prendersi troppo sul serio.

 

22. I matematici che disprezzo di più
Gli induttivisti.

 

23. L’impresa scientifica che ammiro di più
Resto sempre colpito nel leggere come Eratostene di Cirene calcolò con grande approssimazione al dato che abbiamo oggi il meridiano terrestre, nel 250 a.C. (anno più anno meno).

 

24. La riforma culturale che apprezzo di più
Suppongo sia la rivoluzione copernicana di Kant.

 

25. Il dono di natura che vorrei avere
Mi piacerebbe dire “una bellissima voce”. Ma, sinceramente, vorrei un “six-pack” naturale.

 

26. Da matematico, come vorrei essere ricordato
Da quando sono piccolo ho una gran passione per i numeri primi. Vorrei scoprire qualcosa di fondamentale in questo campo.

 

27. Stato attuale dei miei studi
Matematicamente nullo.

 

28. Gli errori che mi ispirano maggiore indulgenza
Disprezzo la chiusura mentale, il fanatismo, il narcisismo e la scortesia. Per il resto sono piuttosto tollerante.

 

29. Il mio motto
Il tragico nella vita è che ognuno ha le sue ragioni (Renoir).

 

 

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