A fine febbraio si è svolta a Pavia, nella città in cui sono nati gli 883, la nona edizione dell’AIRO Young Workshop organizzato da AIRO Young, la sezione under 35 dell’Associazione Italiana di Ricerca Operativa. Su quali problemi di ottimizzazione e applicazioni reali stanno lavorando giovani ricercatrici e ricercatori? Ce ne parlano le persone del Comitato Locale che l’ha organizzato, e i nostri Alice Raffaele e Luca Wrabetz che hanno partecipato.
Dal 26 al 28 febbraio 2025, l’Università di Pavia ha ospitato la nona edizione dell’AIRO Young Workshop, la conferenza annuale di giovani ricercatori e ricercatrici in Ricerca Operativa, organizzata dalla sezione AIRO Young dell’Associazione Italiana di Ricerca Operativa. Il tema di quest’anno, “Shaping a Sustainable Future in the Era of Big Data”, ha dato luogo a un dibattito su come i dati possano essere utilizzati attraverso modelli e metodi matematici con l’obiettivo di un futuro sostenibile in diversi settori.
Logo del 9° AIRO Young Workshop.
La Ricerca Operativa è infatti una branca della matematica applicata che fornisce strumenti per risolvere problemi complessi di ottimizzazione e decision-making con applicazioni variegate e interdisciplinari che spaziano dalla logistica alla gestione delle risorse, passando per trasporti e anche intelligenza artificiale.
Sotto la supervisione del board di AIRO Young, l’evento è stato organizzato dal gruppo CompOpt del Dipartimento di Matematica dell’Università di Pavia (in particolare, Ambrogio Maria Bernardelli, Sara Cambiaghi, Davide Duma, Bernardo Forni, Simone Milanesi e Gabor Riccardi) insieme a Claudio Tomasi dell’Università di Bergamo ed Eleonora Vercesi dell’Università della Svizzera Italiana.
Comitato Locale e AIRO Young Board (nella fila davanti, da sinistra: Ambrogio Maria Bernardelli, Bernardo Forni, Claudio Tomasi, Simone Milanesi, Eleonora Vercesi, Davide Duma e Sara Cambiaghi; nella fila dietro: Gabor Riccardi, Marta L. Tessitore, Andrea Mancuso, Matteo Cosmi, Alessandro Druetto e Martina Doneda).
Un’edizione da record
Il workshop è da sempre gratuito, in termini di spese di iscrizione, per giovani dottorande/i e postdoc italiani e internazionali, grazie al supporto di numerosi enti ed aziende interessate alla Ricerca Operativa. Quest’anno ha avuto un’elevatissima partecipazione, confermando il trend in crescita degli ultimi anni: hanno presenziato più di 110 persone, con 7 presentazioni industriali, 46 talk scientifici e 12 poster. Anche il numero di contributi per coprire le spese di alloggio è stato da record (ben 16).
Gli sponsor del 9° AIRO Young Workshop.
Aziende internazionali come Gurobi Optimization e FICO hanno offerto dei tutorial sulla risoluzione di modelli MINLP con i loro solver, mentre realtà del territorio come Fedegari, SEA Vision, Argo VISION, DaisyLabs, beSharp e Multiprotexion, hanno presentato casi di studio su ottimizzazione e data science, parlando di bio-decontaminazioni, big data, computer vision ed elaborazione di immagini e schedulazione di una flotta di veicoli tenendo conto dei rifornimenti.
Durante i talk scientifici e i poster si è parlato di mobilità urbana, logistica e raccolta dei rifiuti, calcolo di percorsi ottimali di veicoli e altri sistemi moderni di trasporto, schedulazione di processi in ambito industriale e sanitario, machine learning e statistica. Tutti gli abstract sono stati pubblicati sul sito del workshop.
Due premi (anzi, tre)
Per la prima volta in nove edizioni, ci sono state due competizioni. Il Fedegari Best Poster Prize, supportato da Fedegari è stato vinto da Alessandro Druetto dell’Università di Torino con il poster intitolato “OR Applications – Optimal Data Hiding in Radiographic Images”. Al secondo e al terzo posto si sono classificati invece Lorenzo Saccucci (con il poster “Machine Learning for re‐optimization: A pipeline to efficiently tackle Vehicle routing problem with time windows when demand variations occur”) e Diego Scuppa (“Gradient Method with Momentum for Riemannian Manifolds”), entrambi della Sapienza Università di Roma.
Premiazioni durante il 9° AIRO Young Workshop: nella foto a sinistra, i primi tre classificati del Fedegari Best Poster Prize (in alto, Alessandro Druetto; sotto, da sinistra, Lorenzo Saccucci e Diego Scuppa); nella foto a destra, in primo piano la vincitrice dell’ “OR in Practice” Best Presentation Prize (Lavinia Ghilardi) e, a lato, le tre menzioni onorevoli (dall’alto, Martina Galeazzo, Martina Doneda e Aleyna Gürsoy).
Il secondo premio, “OR in Practice” Best Presentazion Prize, è stato invece dedicato ai talk relativi ad applicazioni reali e organizzato congiuntamente con OPTIT. L’ha vinto Lavinia Ghilardi del Politecnico di Milano con il talk “Optimal gas pipelines operation: sustainability and sector coupling”. Ci sono poi state anche tre menzioni onorevoli a Martina Doneda del Politecnico di Milano e dell’Università di Bergamo (“Robust operating rooms advance scheduling with probabilistic regression”), Aleyna Gürsoy (“Scheduling Blood Components Production: a Real‐Life Case Study”) dell’Università di Bergamo e Martina Galeazzo dell’Università di Padova (“An Integer Programming Model for the Dynamic Airspace Configuration problem”).
I partecipanti avranno poi l’occasione di sottomettere dei brevi articoli scientifici sui loro lavori per contribuire al volume dedicato al workshop intitolato “Shaping a Sustainable Future in the Era of Big Data” e di prossima pubblicazione nella collana AIRO Springer Series. Al miglior contributo sarà attribuito il “SEA Vision & ARGO Vision Best Paper Prize“.
Tre plenarie
Oltre a tutte le presentazioni dei giovani ricercatori e ricercatrici, ogni giorno si è tenuta anche una plenaria da parte una figura esperta di fama internazionale.
Plenarie di Ruth Misener, Luca Maria Gambardella e Neil Yorke-Smith.
Ruth Misener dell’Imperial College London ha parlato di ottimizzazione bayesiana e delle sue applicazioni nel machine learning, riguardanti la ricerca dell’architettura di una rete neurale artificiale e dei suoi iperparametri, e nella chimica, relativamente alla progettazione delle molecole. Luca Maria Gambardella dell’Istituto Dalle Molle – Università della Svizzera Italiana ha affrontato il tema dell’intelligenza artificiale facendo un excursus storico dalla sua nascita fino ai giorni nostri, alternando esperienze accademiche e industriali, per discutere poi di possibili prospettive future. Neil Yorke-Smith della Delft University of Technology ha infine discusso di come varie tecniche di machine learning possano potenziare metodologie dell’ottimizzazione come il celebre algoritmo del Branch and Bound per problemi di ottimizzazione che possono essere modellati attraverso il paradigma della programmazione lineare intera o mista.
“Tranquillo, siam qui noi, siamo qui noi”
Non sono mancati infine i momenti sociali per far scoprire un po’ di Pavia alle persone partecipanti (sia dal punto di vista storico e culturale con un tour guidato della città, sia dal punto di vista culinario con la Social Dinner la seconda sera). Soprattutto, però, questi eventi collaterali, insieme ai coffee break, hanno favorito tante possibilità di networking, fondamentale nelle prime fasi della carriera di ricercatori e ricercatrici che stanno iniziando a esplorare diverse aree di interesse e a costruire la loro rete di contatti accademici e industriali.
Foto di gruppo del 9° AIRO Young Workshop.
L’AIRO Young Workshop ha perciò dimostrato, ancora una volta, la rilevanza della Ricerca Operativa per affrontare le sfide del futuro attraverso un evento ricco di spunti, connessioni e idee innovative, che lascia il segno sulla comunità scientifica e industriale. Aspettiamo ora già impazienti la prossima edizione, la decima, che segnerà un traguardo importantissimo per questa sezione di AIRO sempre piena di entusiasmo ed energia. Stay tuned!