Il 26 marzo sono 10 anni dalla prima volta che MaddMaths! è stato messo online. I collaboratori e i lettori del sito ci propongono i loro ricordi. È la volta dei Rudi Mathematici.
«Visto? Ne è spuntato un altro…»
«Ah, davvero? Beh, in fondo è una buona notizia… anche se comincio a pensare che potremmo mettere un bel banner sul nostro sito come quello della Settimana Enigmistica: “La rivista che vanta innumerevoli tentativi di imitazione”…»
«Non montiamoci la testa, adesso, su… siamo nel 2009, noi imperversiamo da dieci anni esatti, e ne abbiamo visti un sacco di siti e blog che provano a farsi strada con la matematica: dobbiamo essere ben disposti verso i giovani, no? Poi, vabbè… secondo me spariscono come gli altri nel giro di sei mesi.»
«Come hai detto che si chiamano?»
«MaddMaths! L’esclamativo non l’ho messo io, fa parte del nome. Credo.»
«Uh… il solito giochino di parole tra matematico e matematto? Punto su tre mesi di sopravvivenza, allora, non di più.»
«Ehm… già. Però è strano… mi pare che sia anche una specie di acronimo: qualcosa tipo MAtematica Divulgazione Didattica…»
«Ah. Va bene, torniamo sui sei mesi, allora.»
«E ci sono sigle strane, mai sentite: SIMAI, AIRO, UMI… da qualche parte mi è sembrato di vedere pure un CNR.»
«Come CNR? E che hai detto, prima? UNI? Certo non UMI, vero?»
«No, sono sicuro, proprio UMI… e guarda un po’… vuoi sapere cosa vogliono dire SIMAI e AIRO?»
«No, meglio di no. Non subito. E va bene, diciamo un anno o due. Di sicuro non arrivano certo a dieci, come noi…»
Va bene, stiamo esagerando: non è andata proprio così. Lo sanno tutti, noi Rudi Mathematici siamo rudi solo di nome, figuriamoci se possiamo aver mai avuto dei pensieri così rozzi e gretti, quando abbiamo visto per la prima volta la scritta “MaddMaths!” comparire nell’etere. Però una certa sensazione di fondo, una nuance di atmosfera, un velo di sotterranea verità c’è nel racconto: in particolare, quel certo sguardo di sufficienza che la squadra campione provinciale di calcetto prova nel sentirsi invitare ad un incontro di beneficenza con una squadretta sconosciuta, entra in campo baldanzosa, e poi si accorge di trovarsi di fronte il Real Madrid. O il Barcellona, magari.
È che ci abbiamo messo un po’ a capire. A capire che dentro MaddMaths! non c’erano entusiasti dilettanti che volevano giocare con la matematica, ma matematici veri che avevano l’entusiasmo dei dilettanti ed erano disposti a mettersi in gioco. Quando abbiamo capito, beh, diamine… che volete che faccia la squadretta provinciale di fronte a Messi e compagni? Ovvio: sorride, la butta in caciara e chiede l’autografo.
Ci abbiamo messo un po’, ma poi abbiamo capito. Capito che non è neppure tutto qui. Non è solo una questione di professionisti che scendono in campo per divulgare, c’è anche il fatto che quei professionisti sono pronti ad usare non solo i ferri del mestiere, ma anche gli strumenti artigianali propri dei dilettanti. Giochi, scherzi, fumetti, feste, incontri; tutto giusto e lecito, e per di più lecito proporli anche nei congressi, nelle iniziative, nei festival, nei lavori dei matematici veri.
Oh, ci abbiamo messo davvero parecchio a capirlo. A capire che dietro quel nomignolo con punto esclamativo c’era un’opera ingegneristica e architetturale degna di costruttori matti e visionari: volevano un ponte, loro. Da una parte il mondo dei matematici veri, dall’altra quello un po’ cialtrone di coloro che con la matematica provano solo a giocare. Mondi separati, come in fondo è giusto, no?
No, dicono loro. No, la matematica si divulga in tutti i modi possibili, dicono loro. E in un amen tirano su un ponte ad otto corsie che unisce matematica ricreativa e matematica seria, che prima – almeno in Italia – erano tenute insieme al più da un sentierino stretto stretto.
Hanno costruito il ponte sullo stretto, quelli di MaddMaths!, e lo hanno fatto senza neppure alzare le tasse a nessuno.
E poi sì… sono durati più di sei mesi.
Buon decennale, signori. Vi giunga tutta la nostra sempiterna gratitudine.
Alice, Piotr, Rudy
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