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“Lucca Comics and Science” è stata  una nuova sezione del programma culturale di “Lucca Comics and Games 2012”, nata per promuovere il binomio Fumetti-Scienza. Vediamo come è andata.

Disclaimer: tra tutti i resoconti che girano di Lucca Comics and Science, il più fedele e completo è sicuramente quello di e MARIA-ANGELA SILLENI per LO SPAZIO BIANCO: Lucca Comics & Science 2012. Tuttavia noi ci ostiniamo a riproporvi quello di Roberto Natalini su Dueallamenouno.

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Chi non è mai stato a Lucca Comics&Games (LC&G) forse non può capire. Per 361 giorni all’anno, Lucca è una cittadina tranquilla, anche troppo tranquilla secondo alcuni, fatta di stradine strette, vecchie case, chiese, e una cinta di mura tra le più belle al mondo. Poi arrivano i 4 giorni del  LC&G  e tutto cambia. Le piazze si riempiono di tendoni giganteschi e decine di migliaia di persone si riversano e si spintonano nelle suddette  stradine, quasi tutti abbigliati in fogge a dir poco pittoresche. Fumetti, video-giochi, libri per bambini, film di azione e di animazione, presentazioni editoriali. All’ombra di queste vecchie mura, tra una Sailor Moon attempata, un Iron man arrugginito, un Uomo Ragno un po’ sgonfio e un Ezio Auditore nuovo di zecca, possiamo finalmente incontrare alcune delle fantastiche star di questo mondo un po’ particolare: Leo Ortolani, Zerocalcare, Makkox (ognuno aggiunga qui a piacere le sue di star…).

 

A questo punto uno potrebbe chiedersi cosa c’entri tutto questo con la matematica e la scienza in generale. A questa domanda abbiamo provato a rispondere nell’ annuncio dell’evento  e poi in un’ intervista sul sito di LC&G  e in un’altra per  Radio3 Scienza, e non so ancora se ci siamo veramente riusciti. Ma forse per capire ancora meglio di che si tratta dovrei parlarvi di  Andrea Plazzi, a.k.a. “ l’uomo che parla con Rat-man,” che con me ha organizzato l’evento. Andrea è uno di quelli che il fumetto lo conosce come pochi, lo produce, lo scopre. E ha una formazione da matematico, ha lavorato con la grafica al computer  usando la geometria differenziale (quando i computers non erano quelli di adesso, credo fosse ai tempi di Babbage, e c’erano sicuramente ancora le molle e le manovelle…), e sa leggere, o almeno sfogliare, un articolo di matematica con competenza (credo che guardi molto attentamente le figure, ma non sono sicurissimo del resto). E dovrei aggiungere che questo Lucca Comics&Science nasce un anno fa, quando, in compagnia dei miei figli adolescenti, ho incontrato per la prima volta Andrea di persona, nel cortile di Palazzo Ducale, e lì ci siamo accorti che Ortolani per una volta non aveva dovuto usare molta fantasia per creare l’omonimo personaggio che popola i suoi fumetti. Insomma, sto dicendo che vi dovrei parlare del suo entusiasmo, e non è facile.
Ma insomma, vi starete ancora chiedendo, anzi vedo che mi state proprio chiedendo, si può sapere come è andata? Beh, non lo so mica. Dovete sapere che questa iniziativa nasce in primo luogo dall’osservazione che c’è un’enorme zona di intersezione tra la comunità degli appassionati di fumetti e quella degli appassionati di scienza, e che questa intersezione non può essere in alcun modo casuale. A noi (ad Andrea e a me) sembra quasi che in questa intersezione si trovi proprio il cuore di tutta la divulgazione scientifica, che sia da lì che si deve partire per fare delle cose che riescano ad avere successo, divertenti, istruttive, motivanti. Ok, sto diventando aulico. E allora partiamo dalla fine e da un fatto preciso che ancora mi gira per la testa. Durante l’ultimo incontro, in cui si parlava di Turing e del libro a fumetti di Tuono Pettinato e Francesca Riccioni a lui dedicato, ho deciso di raccontare qualcosa sulle ricerche di Turing sulla morfogenesi. Ho mostrato anche un paio di equazioni alle derivate parziali e una formula, con slides tipo queste:
turing1
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Prima e dopo abbiamo parlato di altre cose. Silvia Bencivelli ha saputo fare una presentazione lampo molto efficace della vita di Turing (2Gb di roba, sputati fuori tutti in una decina di minuti, una cosa incredibile). A seguire Tuono Pettinato ha parlato di come ha cercato di affrontare questa tematica di cui non sapeva praticamente nulla e quali siano stati i suoi riferimenti culturali, e Fabio Gadducci, docente di lucca_turing-200x300Programmazione e Storia dell’Informatica all’Università di Pisa, ha presentato l’ambiente scientifico che aveva accolto Turing a Princeton. Francesca Riccioni ha chiuso la discussione, raccontandoci del suo rapporto speciale con questo scienziato dalla tante vite. E poi? E poi c’era una sacco di gente e avevamo ancora un paio di minuti, gente che si stava perdendo il posto in fila per avere un autografo da Leo Ortolani, o per farsi sbudellare durante la ricostruzione della battaglia di Bunker Hill, nel quadro degli eventi organizzati intorno all’uscita di Assassin Creed III. Insomma, per dire che avrebbero avuto molto di meglio da fare. E questa gente, un centinaio di persone, forse per disperazione, dopo aver perso ogni possibilità di farsi firmare il proprio armadillo direttamente da Zerocalcare, sembrava non volere andar più via. E proprio in quel momento, quando abbiamo deciso di permettere al pubblico di fare qualche domanda, si alza un ragazzo e chiede: “Sarebbe possibile avere qualche dettaglio in più sulle equazioni alle derivate parziali che intervengono nella morfogenesi di Turing?” Momento surreale di silenzio assoluto in sala. In un attimo mi sono reso conto che era lui. Era proprio lui. Cioè era proprio per lui che questo evento era stato organizzato. Per questo ragazzo che se ne stava lì con il suo armadillo triste non firmato, e ne chiedeva ancora. Chiedeva altre equazioni, altri dettagli, ancora Turing, forse anche un altro evento. E cosa ho saputo rispondere a questo vero eroe dei nostri tempi? A questo progenitore di una nuova specie umana? Cosa sono riuscito a partorire in un momento di puro obnubilamento delle mie usurate capacità intellettive? Ho risposto: “Ehm, no.” Sì avete capito: nisba, nada, niet, nein, nix, heç bir, nincs. Nulla insomma. Ok, va bene non c’era tempo. E la realtà è che questi argomenti li insegno nel corso di dottorato in matematica, e ci vogliono almeno un paio d’ore, dopo che per giunta il corso ha svolto la maggior parte dei prerequisiti. E forse un paio d’ore non bastano. Ma insomma, ma non potevo essere un po’ più gentile?

E allora cerco di recuperare. Proviamo. Caro ragazzo anonimo che ti porti tristemente appresso un armadillo non firmato e che vuoi saperne diarmadillo-300x179 più sull’instabilità di Turing e la morfogenesi, ecco, stai a sentire cosa ti dico. Intanto comincia a leggere il mio post precedente su “Turing, la mela e il serpente” o quello anche più esauriente di Gianluigi (Filippelli): “Ritratti: Alan Turing“. Se poi fossi ancora veramente interessato, ma veramente, potresti leggerti prima di tutto questo articolo su Scientific American sulle macchie del leopardo, poi dare un’occhiata a questo power point sulla teoria di Murray-Turing e infine cercare di farti largo tra le equazioni di questo capitolo di corso introduttivo. Se poi infine la tua sete di sapere non fosse ancora stata saziata, ci sarebbe sempre il fondamentale testo di James Murray: Mathematical Biology. vol II (cap. 2 e 3, da pagina 71 a pagina 191). A questo punto ne sapresti anche più di me, temo. E l’anno prossimo magari potresti anche darci una mano ad organizzare il Lucca Comics&Science (ma l’armadillo per favore lascialo a casa, che così, non firmato, mi mette un po’ tristezza).

Ecco, come ammenda spero possa bastare. Per il resto devo dire che è stato bello incontrare dal vivo alcune persone che prima conoscevo solo sul web (Peppe LibertiAndrea Gentile, lo stesso Gianluigi Filippelli). Che l’organizzazione di LC&Gha mostrato un’enorme disponibilità, a cominciare da Giovanni Russo, coordinatore di Lucca Comics. Che c’era gente, e chi entrava non se ne andava. E soprattutto tutti quelli con cui ho parlato pensano che una cosa così debba per forza funzionare. Per l’anno prossimo abbiamo già alcune idee in cantiere, ma non voglio annoiarvi con le anticipazioni, vi dico solo che sicuramente cercheremo di puntare a fare un po’ più di spettacolo (sperando di riuscirci). Per un resoconto molto più analitico dei primi due eventi di Lucca Comics&Science vi suggerisco di andare a vedere il blog di Gianluigi Filippelli, che ha anche raccolto una galleria di foto su Lucca Comics&Science. Ma attenzione, è a vostro rischio e pericolo, non in tutte siamo venuti bene…

di Roberto Natalini

 

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