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È uscito nelle scorse settimane presso le Edizioni Dedalo il nuovo libro di Sandra Lucente Quanti? Tanti! Le potenze di dieci e la potenza delle domande, corredato dalle illustrazioni di Fabio Magnasciutti. Lo ha letto Roberto Natalini.

Stai per cominciare a leggere il nuovo libro Quanti? Tanti! di Sandra Lucente. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla, di là c’è sempre qualcuno che scrolla instagram tenendo alto il volume. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio andare sui social!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio che mi si disturbi!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso, dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo libro di Sandra Lucentel» O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.

Ed eccoci qui con la prima domanda: perché scrivere libri quando ci sono il web, i social, i podcast e i video su youtube, per non parlare di instagram, tik-tok e simili? È una bella domanda, a cui ogni libro cerca di rispondere come può. È anche vero che c’è stato un momento in cui ci si chiedeva se questi libri non distraessero troppo le persone dalle cose serie, sostituendosi all’esperienza diretta e a quelle belle chiacchierate intorno al focolare. E quindi, in un certo senso non c’è una risposta unica a questo tipo di domande. Ci sono siti web belli e siti web brutti, video magnifici e video inguardabili. E così è anche per i libri. E forse alla fine, per tutti questi strumenti di comunicazione, il solo vero criterio per valutarli, con metriche sempre soggettive, è se “funzionano” o meno. Quindi, ora che finalemente ho tra le mani il nuovo libro di Sandra Lucente, la seconda domanda che mi faccio è proprio questa: funzionerà per me? E poi: per chi altri potrà funzionare?

Intanto, prima di rispondere, è utile sapere come è fatto. Ho fra le mani un parallelepido le cui dimensioni maggiori sono 12 cm (base) x 21 cm (altezza). Il libro ha 240 pagine, e tanti capitoletti molto brevi. Il filo conduttore sono i numeri, nel senso di grandezze. Si parte dall’insieme vuoto, poi ci sono gli infinitesimi, poi il quecto (ossia \(10^{-31}\), un quintilionesimo), poi il ronto (no, non me li sto inventando, Sandra afferma che questi nomi sono veri e le credo, questo vale \(10^{-27}\)), e così via fino a uno, che è \(10^0\) e su su si arriva a un biliardo \(10^{15}\) o peta, fino alla ronna (\(10^{27}\)), alla quetta (\(10^{30}\)) e numeri come il googol o il megistone, per poi finire con l’infinito numerabile e quello continuo. Io che ho ancora problemi con i nomi dei sette nani (Mimmolo, Pippolo, Truciolo e poi??) mi sono forse un po’ perso, ma Sandra, dalle righe dell’introduzione mi avverte di non prendermela. Il libro non va letto così. Ogni capitolo è una tappa a sé stante. Un piccolo dialoghetto comico di una pagina tra due buffi personaggi usciti dalle cosmicomiche T (come tanti) e Q (come quanti), un disegno dell’ottimo Fabio Magnasciutti, e poi una lettera. Ed è in queste lettere, in questo gioco di scrittura segnato da regole oulipiane che Sandra ha scelto di darsi, che può scattare il momento dell’invenzione pura. Quando mia moglie mi ha chiesto come fosse fatto il libro, la prima cosa che mi è venuta da dire è che sembra una specie di Spoon River in prosa degli scienziati[1 ]Anche se a pensarci meglio il paragone più appropriato potrebbe essere Le vite di Hendrik Willem van Loon che era tra i libri che ci aveva lasciato mio nonno materno e che leggevo di gusto apprezzandolo per la conoscenza enciclopedica, l’umorismo e il gusto dell’aneddoto.. Newton, Einstein, Mary Sommerville, ma anche Pitagora, Sophie Germain e Fibonacci, e tante altre personalità scientifiche per chiudere con Galileo e Cantor. Per ognuno di loro Sandra ha immaginato una lettera diversa in cui realtà biografica e finzione si intersecassero senza una vera linea di separazione. Tanti brevi racconti pieni di storie, di considerazioni, ovviamente di notizie scientifiche, e qualche easter egg per i più attenti. In tutto 240 pagine che si leggono di un fiato.Ma insomma questo libro funziona? A me sembra di sì, o almeno funziona per me. La scrittura non è mai scontata, si vede che ogni frase è studiata, scritta e poi ripensata per scorrere meglio. Si sente la voce cambiare da una lettera all’altra e informazioni note si alternano ad altre meno note e a vere e proprie invenzioni messe per suscitare la curiosità del lettore. E ogni voce racconta la sua storia, cosa ne è stato delle proprie scoperte, come ogni personaggio veda il nostro mondo dalla prospettiva del suo tempo sospeso. Non ho cercato se le frasi che Sandra fa dire ai suoi personaggi siano state veramente dette o scritte. Se Noether ha detto: “Non è tutto invariante, ci sono teoremi e incontri che cambiano la vita”, o Nepero “Vi auguro di riflettere su idee semplici, è il miglior trucco per diventare scienziati!”, o ancora Fermi: “Spero di aver attratto la vostra attenzione sull’ignoto e sull’evidente”. Si sentono le tante letture, Calvino e Sinisgalli, la lezione di Pietro Greco, di cui proprio ieri ricorrevano i tre anni dalla scomparsa, e lo sforzo di tenere insieme le due culture, facendo in modo che diventino una sola. Non so, francamente, cosa una ragazza o un ragazzo adolescente troverà in queste pagine, ma sono sicuro che, se solo avrà la voglia di tuffarcisi, ne riceverà in cambio tanti spunti di riflessione e di crescita. Io vi ho trovato tra l’altro citazioni e aforismi in abbondanza, che basterebbero per un intero calendario a tema.

Tanti (Quanti? tantissimi!) anni fa dovetti affrontare una serie di traslochi che non mi permettevano di tenere troppi libri in casa. E quindi per circa un anno, in un’era in cui non esistevano i supporti digitali, sul mio comodino c’erano solo due libri, che peraltro avevo già letto, Palomar di Calvino e Finzioni di Borges. E li aprivo un po’ a caso ogni sera prima di addormentarmi, cercando di sapere cosa avessero da dirmi a commento del giorno, usandoli anche un po’ come fossero degli oracoli. Ecco, credo che se allora avessi avuto tra le mani questo libro di Sandra Lucente, lo avrei usato allo stesso modo e mi sarei per giunta divertito imparando un sacco di cose.

Roberto Natalini

Quanti? Tanti!
Le potenze di dieci e la potenza delle domande
Sandra Lucente
Illustrato da Fabio Magnasciutti
Collana: ScienzaFACILE
ISBN: 9788822069177
Anno: 2023
Mese: novembre
Pagine: 240
Note: illustrato a colori

 

 

 

Roberto Natalini [coordinatore del sito] Matematico applicato. Dirigo l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Cnr e faccio comunicazione con MaddMaths!, Archimede e Comics&Science.

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Note e riferimenti

Note e riferimenti
1 Anche se a pensarci meglio il paragone più appropriato potrebbe essere Le vite di Hendrik Willem van Loon che era tra i libri che ci aveva lasciato mio nonno materno e che leggevo di gusto apprezzandolo per la conoscenza enciclopedica, l’umorismo e il gusto dell’aneddoto.
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