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La giocoleria è una pratica legata al mondo delle arti circensi, che in migliaia di anni di ha affascinato, stupito, fatto sognare grandi e piccoli… Spesso degradata a “fenomeno da baraccone” non si direbbe abbia interessato anche il mondo scientifico…

 

Giocoleria (o juggling) è l’arte di manipolare con destrezza uno o più oggetti. La più diffusa è la “giocoleria con lanci”, in cui possono esser lanciate a mani nude palline o cerchi, clave o torce, coltelli o persino uova (da evitare se non si è molto bravi!).  Con l’ausilio di bastoni o fili vengono lanciati anche bolas, diabolo o devilstick. Meno diffusa, ma non meno avvincente, è invece la “giocoleria da contatto” (o contact juggling) in cui uno o più oggetti, generalmente sfere (piene e più pesanti delle palline da lancio), aderiscono “magicamente” al corpo del giocoliere per tutto il numero.

Il primo articolo scientifico legato alla giocoleria risale al 1903, quando Edgar James Swift pubblica sull’American Journal of Psychology uno studio in cui compara le velocità di vari studenti intenti nell’apprendere a giocolare con due palline nella stessa mano (uno dei tanti esercizi per chi muove i primi passi nella giocoleria).

Nel 1950 grazie ai successori di Swift si inizia a parlare per la prima volta di “metodi di apprendimento senso-motorio”, ed è proseguendo con questi studi che si è arrivatti alle recenti terapie per lo sviluppo/recupero delle potenzialità cognitive ( link).

2-0_and_2-1.shannon-claude.wccc.1989.edmonton.102645397.marslandMa non è stata solo la “scienza” ad apprendere dalla giocoleria: nel 1970 Claude Elwood Shannon il “pioniere della tecnologia dell’informazione”, ha apportato il suo grande contributo anche del mondo del juggling. Il suo teorema della giocoleria (link) ha dato infatti grande impulso agli studi su questo settore.

La “giocolabilità” di alcune figure (o trick) non è legata solo alla bravura del giocoliere, ma anche alla realizzabilità della stessa. Se ad esempio per eseguire una cascata (trick in cui le palline si incrociano descrivendo in aria una figura simile al simbolo matematico dell’infinito) con tre palline è necessario utilizzare una determinata altezza, allora per eseguire lo stesso trick con nove palline alla stessa velocità, si avrà bisogno di un’altezza venticinque volte maggiore!

Ma Claude Elwood Shannon non ha curato solo l’aspetto teorico: oltre a costruire robot giocolieri, è stato in prima persona un giocoliere, temutissimo dai suoi colleghi dei Bell Labs e del MIT per spostarsi con il suo monociclo, sul quale era in grado di lanciare 4 oggetti e di riprenderli al volo senza scendere!
image_preview (1)Fondamentale è stato anche il contributo, che nel 1985 tre americani e un inglese (Bruce Tiemann (*), Bengt Magnusson, Paul Klimek, e Mike Day) hanno dato alla giocoleria creando un linguaggio (chiamato Siteswap, o anche Notazione di Cambridge) che permettesse di codificare ogni figura (o trick) in poche cifre.

(*) Bruce Tiemann – detto anche “Boppo” nel mondo dei giocolieri – riesce a fare un flash a 11 palline. Nel “flash” il giocoliere lancia uno dopo l’altro tutti gli oggetti ed è in grado di riprenderli al volo senza farne cadere nessuno.

Grazie a questo linguaggio utilizzatissimo fra gli “addetti ai giochi” per capirsi quando si parla di figure, oggi esistono software in grado di disegnare per ogni figura codificata, il movimento delle mani di un “giocoliere virtuale” (bravissimo e impeccabile! Ma come ogni macchina con dei limiti…). Il programma più utilizzato è opensource e scaricabile al seguente link, il secondo non richiede installazione, è online ed è disponibile al seguente link.
1234269668975Allen Knutson è un matematico, attualmente professore associato alla University of California di Berkeley, ma è anche un record man del juggling. Detentore dal 1990 al 1995 del record nel “passing con palline” (il passing prevede la presenza di due o più giocolieri che manipolano insieme un certo numero di oggetti), ha stabilito il record durante una delle manifestazioni che la International Jugglers Association organizza ogni anno ed è rimasto imbattuto fino al ’95.

Recentemente ha partecipato a Roma al “Festival della Matematica” esibendosi in un suo spettacolo “La matematica dei giocolieri” in cui parla di matematica e giocoleria, spiegando il codice Siteswap con esempi pratici! Su Youtube sono presenti alcuni video dello spettacolo ( 1 2 3 ).

Ovviamente, come per un giocatore di biliardo non è necessario saperne di meccanica quantistica, anche per un giocoliere non è necessario saperne di matematica, ma possiamo tranquillamente affermare che la giocoleria – specialmente “ad alti livelli” – oggi non avrebbe lo stesso sviluppo se la Scienza e gli scienziati non le avessero dato una mano “in teoria” e “in pratica” a crescere.

di Luca Lollobrigida

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