Dieci anni fa moriva Martin Gardner, considerato da molti il più grande promotore a livello mondiale della matematica ricreativa. Lo ricordiamo pubblicando in italiano, con il permesso dell’autore, un ricordo di Colin Wright apparso a suo tempo sul suo blog. Trovate l’originale a questo link.
Con un sorriso lievemente dispettoso sul volto, si diresse verso un cassetto e ritornò con due pezzi di filo intrecciati. Allontanando lentamente le mani, i fili si separarono. Solo che non lo fecero, era un’illusione che potevi tenere tra le mani. “Puoi tenerlo questo” disse. “Ne ho un altro.” E sorrise.
Sebbene fossi un completo estraneo per Martin Gardner, lui non era un estraneo per me. Almeno, i suoi scritti non lo erano. Sono cresciuto consumando avidamente questi scritti, provando i suoi trucchi su amici e familiari ignari e sofferenti, interiorizzando le tecniche e i metodi ed entusiasmandomi per i mondi e le idee che si aprivano davanti a me. Erano gli anni ’70, prima del World Wide Web, prima di Internet, quando c’erano solo delle spiegazioni in enciclopedie e libri costosi. In quel mondo Martin Gardner teneva la rubrica “Mathematical Recreations” su Scientific American, ripubblicata in italiano come “Giochi matematici” su Le Scienze . Sebbene non fosse un matematico, forse a causa di ciò, le sue spiegazioni di idee complesse erano chiare, leggere e pratiche, anche quando le idee stesse erano quasi impossibili da visualizzare. In qualche modo poteva comunicare chiaramente il proprio interesse ed entusiasmo attraverso la parola scritta con semplici grafici di accompagnamento.
E non sono l’unico ad essersi entusiasmato per gli scritti di Martin. Ron Graham una volta disse: “Martin ha trasformato migliaia di bambini in matematici e migliaia di matematici in bambini”. Il senso di giocosità alla base di indagini serie è qualcosa che Martin ha raccontato molto bene e, dimostrandone la giocosità, ha reso divertente fare matematica. La matematica è difficile e lui non ha mai cercato di nascondere che spesso c’era molto lavoro da fare, ma la gioia che vi si poteva trovare con lui diventava chiara, manifesta.
Quante migliaia di matematici siano stati trovati, creati, ispirati ed entusiasmati da Martin è un argomento di speculazione, ma si sa che sono tanti. Al Gathering For Gardner (G4G=Raduno per Gardner) ogni due anni ce ne sono centinaia e sono solo quelli nella lista degli inviti. Ce ne sono molti, molti altri.
È stato attraverso i G4G che finalmente ho potuto incontrare l’uomo che ha avuto un profondo e pervasivo effetto sulla mia vita. Al primo raduno le persone portavano regali per Martin, ma al raduno successivo veniva detto alle persone, sì, puoi portare regali, ma solo se ne porti abbastanza per tutti. Così hanno fatto tutti, e nel 2010 hanno portato o pre-spedito 350 copie dei loro regali. Questi sono stati quindi ridistribuiti e siamo venuti tutti via con una bella borsa piena di doni.
Ma io ne avevo due, la seconda era per Martin. La complessità della pianificazione ha comportato la necessità di tre voli per raggiungere Oklahoma City e cinque voli con tre diverse compagnie aeree per tornare a casa in seguito. Ma ne è valsa la pena. Quel pomeriggio con Martin è stato uno dei momenti più importanti della mia vita. Vederlo ancora attivo, ancora a lavoro, è stato emozionante in sé. Il fatto che le sue abilità sembrassero immutate era meraviglioso e non vedevo l’ora di vedere il suo lavoro negli anni a venire. Cambridge, ad esempio, stava pianificando di pubblicare una serie e Martin la stava modificando, progettando di dedicare un anno o due a ciascun volume. Alla domanda su quanti ce ne sarebbero stati, era difficile esserne sicuri, ma penso che abbia detto “tredici”.
Non li ha completati. Tuttavia, il suo lavoro continua a ispirare. La sua lucidità, la chiarezza, l’ampiezza e il puro divertimento non sono stati uguagliati dagli autori attuali, anche se molti stanno provando. Rimarrà la mia principale fonte di ispirazione per il resto della mia vita, come lo è stato finora per la maggior parte.
Colin Wright