Pubblichiamo del materiale didattico proposto in un sito web dalla Prof.ssa Rosaria Trisolino, sull’educazione finanziaria che speriamo possa essere utile al lavoro di classe nelle scuole superiori. Precede il riferimento al sito una breve introduzione della docente.
I mercati finanziari, con l’innovazione tecnologica, non sono più luoghi fisici, ma piattaforme informatiche, cui accedere per negoziare telematicamente proposte di acquisto e vendita di strumenti finanziari. A partire dal XX secolo i mercati finanziari sono stati analizzati quantitativamente attraverso la formulazione di teorie atte a descrivere e comprendere le loro dinamiche. La teoria “Random Walk”- cammino casuale, fu elaborata dal matematico Bachelier nel 1900 ed era focalizzata sull’andamento casuale dei prezzi e sulla loro imprevedibilità.
Nel 1970 l’economista Fama ampliò la precedente teoria formulando l’Efficient Market Hypothesis (EMH), secondo la quale un mercato finanziario è efficiente se i prezzi riflettono istantaneamente le informazioni disponibili e gli investitori si comportano razionalmente e mirano a massimizzare gli utili. Nello stesso periodo venne proposta dall’economista Markowitz la Modern Portfolio Theory, basata su un nuovo e rivoluzionario concetto: la diversificazione del portafoglio- asset allocation. Tale teoria mira a costruire il portafoglio ottimale con strumenti finanziari non perfettamente correlati, la cui combinazione minimizzi il rischio e massimizzi il rendimento.
Negli anni successivi le critiche alla teoria dei mercati efficienti divennero sempre più frequenti a causa di evidenze empiriche riscontrate nei mercati: eccessiva volatilità o formazione di bolle speculative. Queste situazioni di mercato sono generate da forti oscillazioni dei prezzi, causate da mutamenti nel volume degli scambi, o da un incremento di prezzi, dovuto ad un’impennata di acquisti, seguito dal crollo dei prezzi stessi, provocato dallo scoppio di una bolla speculativa.
In questo contesto il matematico Mandelbrot elaborò la Fractal Market Hypothesis, applicando ai mercati finanziari la geometria frattale : termine da lui coniato per definire oggetti matematici caratterizzati dal ripetersi nella stessa forma su scale diverse- autosimilarità . Il modello di valutazione delle complesse dinamiche dei mercati finanziari, proposto da Mandelbrot, risultava più aderente alle evidenze empiriche di turbolenza dei mercati, di variabilità del rischio e di dipendenza dei movimenti dei prezzi da eventi passati.
La natura frattale dei mercati finanziari viene, altresì, evidenziata nei movimenti dei prezzi che, da qualsiasi orizzonte temporale vengono osservati, presentano la stessa forma e lo stesso trend, ossia sono autosimilari.
L’approccio innovativo di Mandelbrot, però, fu accantonato e soltanto con il crollo di Wall Street del 1987 fu preso in considerazione. Sul finire degli anni novanta si sviluppò l’Econofisica, un ambito di ricerca interdisciplinare che applicava i modelli e i metodi della fisica ai mercati finanziari, considerati sistemi dinamici complessi. L’Econofisica mira a dimostrare che le fluttuazioni di mercato non seguono una legge casuale, ma conservano “memoria” delle oscillazioni passate e sono descritte da una legge di potenza, per il fatto che gli investitori non agiscono in modo razionale, ma si influenzano reciprocamente e sono emotivi.
In quest’ottica un modello più realistico per comprendere le dinamiche dei mercati finanziari è la Finanza comportamentale: una disciplina che studia il comportamento degli investitori in relazione ai fattori psicologici individuali ed interpersonali che intervengono nei processi decisionali. Nell’ambito della finanza comportamentale le scelte di investimento sono la risultante dell’interazione tra due sistemi: impulsivo e razionale. Il sistema impulsivo è basato sulle euristiche, scorciatoie mentali , ragionamenti rapidi che permettono di semplificare i problemi, ma comportano errori cognitivi -bias; il sistema razionale è più lento perché basato su valutazioni razionali.
Alcuni errori cognitivi ed euristiche più ricorrenti sono:
- Avversione alle perdite: reazione emotiva alle perdite;
- Distorsione dell’attualità (Recency bias): tendenza a recuperare nella memoria l’informazione più recente (in base all’euristica della disponibilità) e a basare su quella le aspettative future;
- Effetto gregge (herding behaviour): imitazione di comportamenti maggiormente diffusi, al fine di condividere con altri la responsabilità di una scelta eventualmente sbagliata;
- Rimpianto (attribution bias): ricerca della causa di scelte sbagliate, non nei propri errori, ma in situazioni esterne;
- Vendite da panico (panic selling):vendite massive, specie nei periodi di crisi, come quella innescata dalla pandemia da Covid-19, per timore di perdere i capitali investiti.
Negli ultimi anni per contrastare il catastrofico impatto sui mercati di eventi estremi, alluvioni, uragani, terremoti, siccità, sempre più frequenti, causati dagli effetti dei cambiamenti climatici, si è diffusa la Finanza sostenibile, che integra i criteri ambientali, sociali e di governance- ESG -nei processi di investimento. I criteri ESG sono indicatori di performance ambientali, sociali e di governance di un’impresa o di un investimento:
- E( environmentel ) prende in considerazione rischi come i cambiamenti climatici, le emissioni di CO2, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua;
- S (social) include le politiche di genere, il rispetto dei diritti umani;
- G (governance) valuta il modello organizzativo di un’azienda.
La quota di mercato della finanza sostenibile è in crescita per la strategia di investimento responsabile che combina i benefici sociali e ambientali con i profitti finanziari.
Nell’era dell’innovazione digitale la ricerca di modelli nuovi per contestualizzare eventi anomali e comprendere le dinamiche dei mercati finanziari è in continua evoluzione. Il contributo proposto, pertanto, non rappresenta una panoramica esaustiva di tali modelli, ma una riflessione sulla loro interpretazione evolutiva: dall’ipotesi di mercato efficiente a sistema dinamico complesso. I modelli esaminati delineano il comportamento degli investitori nei processi decisionali. Nell’ottica della teoria dei mercati efficienti l’investitore opera le proprie scelte in maniera perfettamente razionale, in contrasto con il modello della finanza comportamentale, secondo il quale l’investitore è irrazionale, perché, condizionato dall’emotività, commette errori cognitivi nelle scelte. Socialmente responsabile, secondo la finanza sostenibile, è ritenuto il comportamento dell’investitore, perché orienta i capitali verso attività che generano profitti, salvaguardano l’ambiente e migliorano il benessere collettivo.
Vai al sito web “scenario evolutivo dei mercati finanziari”
Per ulteriori materiali su questi argomenti rimandiamo ai materiali proposti dalla stessa docente in un lavoro in classe e già pubblicati sul nostro sito: Progetto “Finanza comportamentale nell’era del Covid-19” all’Ites “Calò” di Francavilla Fontana