A cominciare dalla sua prima uscita del 2016, Archimede ospita Archimedia, una rubrica di fumetti e altri media curata da Andrea Plazzi. Nel n. 3/2019 trovate “D’amore, di pesci e altre sciocchezze”, un fumetto di Dario Grillotti in cui si riparla di Vito Volterra (cfr.: Archimedia 2/2019) immaginando la sua conversazione con il cognato Umberto D’Ancona a proposito dei pesci dell’Adriatico. Qui sul sito presentiamo come al solito la prefazione di Andrea Plazzi, l’intera storia è ovviamente nella rivista e per i non abbonati è acquistabile in digitale (qui l’intero numero, qui potete vedere il preview il fumetto).
Parliamo ancora di Vito Volterra e di uno dei suoi contributi più noti alla moderna dinamica delle popolazioni: il modello predatore-preda. Com’è noto, l’interesse di Volterra fu acceso da alcune statistiche sul patrimonio ittico dell’alto Adriatico compilate dallo zoologo Umberto D’Ancona e di interpretazione non ovvia. Durante la I Guerra Mondiale il rallentamento nella pesca non aveva prodotto una maggiore pescosità ma un aumento delle popolazioni delle specie predatrici rispetto a quelle predate. La matematica poteva spiegare l’aumento dei soli predatori?
Incidentalmente, D’Ancona in quel periodo frequentava – ricambiato – la primogenita di Volterra, Luisa, e i due erano più che intenzionati a fidanzarsi e quindi a sposarsi. Sarebbe stato naturalmente necessario il consenso del padre della sposa, e non per semplice adesione alle convenzioni sociali: spirito indipendente e, per certi versi, “proto-femminista” (considerava assolutamente fuori discussione il fatto che avrebbe proseguito negli studi e poi contribuito al bilancio famigliare col proprio lavoro), Luisa nutriva sincera e grandissima ammirazione per il padre, che a sua volta ne stimava e incoraggiava con orgoglio la propensione agli studi e la vivacità intellettuale. Il fidanzamento della figlia senza la piena approvazione del padre era quindi impensabile.
Lo status scientifico, accademico e politico dell’augusto genitore (dal 1905 era Senatore del Regno per meriti scientifici) non semplificavano le cose al povero D’Ancona, stretto tra le proprie aspirazioni e il rispetto e la caratura di Volterra, che peraltro non avrebbe tollerato distrazioni agli studi della figlia.
Dario Grillotti ha immaginato per Archimedia la conversazione con cui D’Ancona sottopose a Volterra i dati raccolti, mentre probabilmente pensava anche ad altro…
Andrea Plazzi