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Il 24 agosto, si è tenuto un meeting zoom dal titolo  EWM and the corona crisis. Elisabetta Strickland (Gruppo di lavoro della EWM per il Covid-19) ha partecipato ed ha scritto per noi un resoconto della riunione pieno di idee e proposte.

Abbiamo tutti preso atto di come i vari confinamenti totali o parziali in Europa causati dal Covid-19 hanno influito sulla vita nel mondo accademico. Le conseguenze non sono  state solo negative: infatti siamo stati costretti ad ampliare la nostra abilità e i nostri orizzonti nell’insegnamento digitale e nell’organizzare seminari on line. Ma l’impatto complessivo sulla ricerca e l’insegnamento nel mondo accademico è stato obiettivamente disastroso. Basti pensare a tutti i convegni che sono stati annullati e alle difficoltà incontrate nel mantenere i rapporti di collaborazione scientifica. Inoltre l’aumento del carico di lavoro richiesto dal seguire i figli nell’insegnamento a distanza durante le quarantene, la necessità di cure per i disabili, la gestione delle proprie abitazioni perché spesso private dell’aiuto domestico, hanno causato un aumento esponenziale dello stress individuale.

Certamente abbiamo notato che l’esperienza della crisi non è stata sperimentata da tutti allo stesso modo: le donne hanno pagato un prezzo più alto. Ovviamente le pandemie non si possono scegliere, ma si può scegliere il modo di affrontarle. Questo è il motivo per cui la  European Women in Mathematics, (EWM), l’associazione internazionale che annovera tra le iscritte un vasto numero di donne europee che hanno scelto di lavorare nell’accademia dedicandosi alla matematica, ha formato un gruppo di lavoro che dopo alcune riunioni che si sono tenute nel cuore dell’estate, ha prodotto un documento consistente in una lettera rivolta a tutte le autorità europee e che si potrà leggere non appena verrà inserita nella pagina web della EWM, in cui si mettono a fuoco i seguenti punti fondamentali:

  • Le persone con una posizione accademica precaria, a causa della perdita della possibilità di viaggiare e di partecipare ad attività di formazione, del rallentamento dell’attività di ricerca e dell’incertezza nel mercato del lavoro, hanno subito un danno a lungo termine alle loro carriere.
  • Le donne hanno dimostrato di avere sulle spalle un carico maggiore di attività di cura, (rivolte a figli ed anziani) e di incombenze domestiche di varia natura.
  • A causa della chiusura delle scuole, è stato necessario fornire una attenzione costante ai figli nell’insegnamento a distanza.

Quindi una politica di azioni mirate deve tener conto necessariamente delle disparità di genere; anche quando gli uomini hanno un loro ruolo nelle attività di cura, va riconosciuto che le donne sono quelle maggiormente coinvolte. La preoccupazione in questo momento della EWM è che si possano perdere molti talenti femminili a causa della crisi. È purtroppo possibile infatti che le ricercatrici decidano di lasciare il loro lavoro o comunque ridurre le ore del loro impegno. È inoltre possibile che optino per una maggiore sicurezza e lavori meno qualificati, magari in campi diversi da quelli scientifici. La pandemia ha di fatto esacerbato le diseguaglianze di genere nella matematica e nelle scienze in genere.     Chiaramente quindi misure che non tengano conto di ciò non possono correggere le diseguaglianze. A chi volesse affermare che dovremmo rilassarci e avere fiducia nel sistema, vorremmo far notare che il sistema non ha prodotto una rappresentanza di genere bilanciata nelle scienze e sarebbe una forma di ingenuità aspettarsi una correzione automatica in presenza di carichi di lavoro e di responsabilità enormi. Infine a chi dicesse che i genitori dovrebbero chiedere un congedo parentale non retribuito se la cura dei propri figli lo richiede in modo drammatico durante la pandemia, vorremmo sottolineare che c’è una differenza tra il fronteggiare le sfide e trovarsi nella condizione di non poter soddisfare le proprie esigenze lavorative. La maggior parte degli scienziati per ottenere i propri obiettivi lavora incessantemente, molto spesso al di là dei propri obblighi contrattuali. I risultati ottenuti dai genitori durante la pandemia, sia nel lavoro che a casa, dovrebbero essere riconosciuti, non penalizzati.

Quindi il gruppo di lavoro della EWM propone le seguenti misure:

  • Incoraggiare le università, i governi e le agenzie di erogazione di fondi ad investire nell’estendere i contratti dei ricercatori occupati in posizioni temporanee, onde compensare la perdita di produttività causata dalla crisi. Si auspica che tali estensioni riguardino soprattutto le donne. Probabilmente i risparmi ottenuti sui fondi a causa dell’impossibilità di viaggiare e organizzare convegni in presenza, potrebbero essere utilizzati a questo scopo.
  • Incoraggiare le università e le agenzie di erogazione di fondi a consentire l’alleggerimento degli impegni didattici per matematici precari che hanno perso molto del tempo usualmente dedicato alla ricerca a causa dell’insegnamento on-line e delle attività di cura. Qualora ciò non fosse possibile, si chiede che venga previsto maggiore supporto tramite l’assistenza fornita da studenti o con altre risorse, in modo da ridurre il carico didattico per i colleghi più giovani.
  • Coloro che fanno parte di commissioni formate per decidere nuove assunzioni, conferme, premi o borse di studio, devono tener conto che la crisi ha avuto un impatto diverso a seconda delle persone.Quindi non si deve tener conto degli anni trascorsi dal conseguimento del dottorato, ma dell’anzianità accademica corretta a seconda dei congedi parentali o altro, che peraltro è il parametro standard preso in considerazione dalle commissioni. Alle donne con figli non indipendenti dovrebbe essere consentito, se vogliono, di sottrarre fino a 12 mesi dalla loro età accademica, quando fanno domanda per assunzioni, conferimento di borse o conferme di posizioni, in caso di interruzioni causate dalla pandemia del Covid-19. Gli uomini con figli minori e i ricercatori in genere coinvolti in attività di cura durante la crisi avranno diritto a questo bonus se sono in grado di dimostrare che sono stati responsabili di attività di cura.
  • Si richiede inoltre flessibilità nelle deadlines e negli orari di incontri, specialmente per le donne con figli non indipendenti. Questo perché le interruzioni causate dalla crisi possono comportare che sia necessario più tempo per valutare un articolo, fare una domanda per una borsa o restituire delle bozze corrette. Ad una riunione organizzata nel tardo pomeriggio potrebbe essere impossibile partecipare. In generale si richiede una maggiore attenzione alle varie circostanze che si presentano per ogni necessità.

Ci troviamo attualmente in una situazione molto speciale, che genera necessariamente ansia. I confinamenti potrebbero essere ripetuti. Tuttavia l’Europa ha bisogno di donne nelle scienze ed inoltre crede nel diritto di perseguire una carriera per i entrambi i membri a capo di una famiglia. La risposta alla pandemia, che sia veloce ed efficace o lenta e improntata al cinismo, avrà un impatto vasto e duraturo. Impegnamoci quindi a elaborare politiche intelligenti per reclutare e sostenere una diversa schiera di giovani scienziati di talento.

Elisabetta Strickland

 

 

 

 

 

 

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