Stefan Banach è stato un grandissimo matematico polacco. Nato a Cracovia nel 1892, morì a Leopoli, città dell’Ucraina occidentale, nell’agosto del 1945. Non sono molto note le tristi, ultime fasi della vita di quello che è considerato il fondatore dell’analisi funzionale, fasi che si intrecciano con il secondo conflitto mondiale.
La notte del 3 luglio 1941, studiosi, insegnanti, scrittori, letterati e altri intellettuali polacchi vengono sterminati dai nazisti e dai nazionalisti ucraini del battaglione “Nachtigall” delle S.S., in occasione della visita di Himmler a Leopoli. Banach, che vive lì, scampa al pogrom ma l’occupazione nazista lo vesserà gravemente.
Rudolph Weigl era il biologo polacco che riuscì a sviluppare il primo vaccino efficace contro il tifo esantematico. Weigl lavorava con i pidocchi (portatori della malattia). I tedeschi, dopo l’occupazione della Polonia, permettono a Weigl di proseguire gli studi per la produzione del vaccino: Weigl usa gabbiette di legno nelle quali vengono inserite centinaia larve di pidocchi infettate con il virus. Queste gabbiette sono chiuse da un lato da una stoffa che permette alle larve di allungare la testa e alimentarsi di sangue umano, e vengono applicate a un braccio o a una gamba di un soggetto, per il quale, onde evitare il contagio, si ricorre alla vaccinazione.
Verso la fine del 1941, Weigl usa anche Banach come “alimentatore”: il matematico, infatti, si guadagna da vivere nutrendo i pidocchi per tutto il resto dell’occupazione nazista di Leopoli, che termina nel luglio 1944. In questi anni la sua salute declina e contrae anche un cancro ai polmoni. Non appena le truppe sovietiche riprendono il controllo di Leopoli, Banach ritrova i suoi contatti, ma è forse troppo tardi. Debilitato e molto provato, muore nel 1945, prima di essere riportato in Polonia.