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Lo scorso 10 Agosto, con il Decreto Ministeriale n. 1062, il Ministero dell’Università e Ricerca ha stanziato per le Università italiane nuove risorse del fondo FSE REACT-EU (che fa parte del programma europeo NextGenerationEU) per finanziare un numero significativo di nuovi contratti di ricerca su ambiente e innovazione. Oltre 94 milioni di euro sono stanziati per attivare contratti di ricerca su tematiche dell’innovazione, mentre altri 155 milioni di euro sosterranno nuovi contratti di ricerca su tematiche green.

In tutte le università italiane nelle ultime settimane vi è stata una frenetica attività legata a questi finanziamenti, che hanno tempistiche molto strette in quanto i fondi devono essere assegnati (tramite bandi pubblici) entro il 31 dicembre 2021. È sufficiente dare un’occhiata al portale del Ministero che raccoglie i bandi dei dottorati o a quello dedicato alle opportunità per i ricercatori per verificare che in poche settimane saranno assegnate centinaia di borse di dottorato e di posti di Ricercatore a Tempo Determinato di tipo Junior (i cosiddetti RTD-A) in tutte le discipline e ovviamente non mancano le opportunità anche in area matematica.
I due filoni di intervento riguardano
  • attività di ricerca su tematiche dell’innovazione, delle tecnologie abilitanti e della transizione digitale, al fine di promuovere e sostenere interventi di valorizzazione del capitale umano del mondo della ricerca e dell’innovazione;
  • attività di ricerca su tematiche relative alla transizione verde, alla conservazione degli ecosistemi e della biodiversità e alla riduzione degli impatti del cambiamento climatico.
Per entrambe le aree, i progetti di ricerca finanziati saranno svolti in collaborazione con partner industriali. Sia per i dottorandi che per i giovani ricercatori è infatti previsto un periodo di attività da svolgere nella realtà aziendale partner del progetto. L’obiettivo chiaro è quello di favorire l’innovazione e l’interscambio tra il mondo della ricerca e il mondo produttivo, facilitando così il trasferimento tecnologico dall’ambito accademico a quello industriale, nonché accelerare il processo di transizione verso un’economia che tenga in maggiore considerazione le sfide legate all’ambiente e ai rischi dei cambiamenti climatici.
Le proposte in ambito matematico sono molto variegate e spaziano, solo per citare alcuni esempi, dal monitoraggio ambientale basato su immagini satellitare, ai modelli matematici per il clima, da strumenti di ottimizzazione per l’efficienza energetica di impianti produttivi, a tecniche avanzate di analisi dei dati per la mobilità sostenibile. Le attività coinvolgeranno come partner industriali aziende grandi, medie o piccole o anche start-up.
L’augurio è che la ricerca Matematica italiana (in tutte le sue declinazioni) sappia cogliere l’occasione che queste nuove risorse offrono per fornire il proprio contributo al rilancio del Paese. Sarà interessante monitorare nei prossimi anni se i progetti che verranno finanziati saranno stati capaci di dimostrare come la Matematica possa incidere in modo efficace in tanti settori della nostra società.
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