Silvia Poles si è laureata in matematica all’Università di Padova nel 1996. Dal 2000 lavora alla EnginSoft alla identificazione dei “problemi industriali e delle possibili soluzioni matematiche in termini di metodi, impegno e tempi”. Da quest’anno fa parte del Consiglio Direttivo della SIMAI.
Dove ti sei laureata e perché hai scelto matematica?
Mi sono laureata in matematica all’Università di Padova nel 1996. Alle superiori avevo frequentato un istituto tecnico dove mi è mancata molto la formazione scientifica; le ore di matematica che si facevano erano il mio unico momento di divertimento. Alla fine avevo voglia di fare solo “ore di matematica”. Ero un po’ intimorita dalla scelta, pensavo che non provenendo da un liceo avrei trovato delle difficoltà. Fortunatamente la mia professoressa di matematica mi ha convinta a superare le mie paure, mi ha raccontato la sua esperienza, la sua vita da studentessa, di quanto conti di più la voglia di imparare piuttosto che quello che si è imparato prima, e così mi sono iscritta…. a Padova come aveva fatto lei.
Quale materia universitaria ti piaceva di più?
Forse si fa prima a dire quale mi piaceva di meno: Fisica II. Ogni volta che dovevo affrontare un esercizio che sembrasse anche solo vagamente applicativo andavo nel panico. Mi sogno ancora la notte di risolvere quel problema in cui ci sono i condensatore di capacità C1, C2, la resistenza R…..! Diciamo che ragionare sugli spazi di Banach mi veniva più semplice che districare circuiti elettrici. La cosa fa sorridere se penso poi a come è proseguito il mio percorso di studi e al lavoro che faccio ora.
Puoi raccontarci il tuo percorso di studi e come sei arrivata al ruolo che ricopri oggi?
Durante gli anni a Trieste, ho frequentato per due anni un Master congiunto SISSA/ICTP a Trieste di “Modelling and simulation of complex realities” durante il quale ho completamente superato la mia “inibizione” verso la matematica applicata. Il master mi ha aiutata molto a capire quanto la matematica possa essere di supporto al mondo industriale e da lì in poi la mia attenzione e il mio interesse verso le applicazioni sono andati via via crescendo.
Dopo la laurea hai avuto altre esperienze in campo strettamente matematico?
Poco dopo la laurea ho iniziato a lavorare in EnginSoft e il mio primo compito è stato quello di scrivere delle routine per la simulazione dinamica delle montagne russe. In sostanza, dato un percorso delle vetture sulle montagna russa, calcolavo tutte le forze in gioco istante per istante in modo da verificare eventuali condizioni di rischio o disagio dei passeggeri. Nonostante questo, salgo ancora sulle montagne russe se ne ho l’occasione!
Nel 2000 ho iniziato a lavorare ad un nuovo progetto, lo sviluppo di un software di ottimizzazione presso l’Area di Ricerca di Trieste. Per molti anni ho studiato e sviluppato metodi classici e evolutivi di ottimizzazione, sia mono-obiettivo che multi-obiettivo (ottimizzazione vettoriale).
Potresti descrivere in cosa consiste esattamente il tuo lavoro?
Ora mi dedico principalmente a identificare e risolvere problemi industriali che possano essere in qualche modo legato alla matematica applicata. Lo sono tutti, ovviamente, soprattutto quelli che trattano di innovazione prodotto e/o processo. Diciamo quindi che mi dedico ai problemi che sono un po’ più “particolari” e che quindi non hanno già dei software di simulazione dedicati. In pratica il mio lavoro consiste nell’identificare i problemi e le possibili soluzioni in termini di metodi, impegno e tempi.
Inoltre in questi ultimi due anni, insieme ad altri colleghi, mi occupo della promozione dell’uso di un software libero per il calcolo scientifico. Si tratta di un software equivalente a MATLAB ma completamente libero, Scilab. Per promuoverlo curiamo un portale di nome Openeering (www.openeering.com), ossia Open Engineering. Cerchiamo di tenere aggiornato questo portale con tutorial e esempi in cui dimostriamo come con il software libero si possono risolvere veri problemi industriali. E’ un po’ il nostro sogno, vogliamo fare avvicinare alla simulazione numerica anche le piccole aziende che credono di non potersela permettere per costi o per competenza.
Cambieresti qualcosa del tuo percorso formativo?
Se potessi tornare indietro forse sceglierei una scuola superiore diversa, probabilmente un liceo classico. Ma non ha molto senso, è solo un esercizio mentale quello di riportarsi indietro a 14 anni con la consapevolezza che ho ora. Se ritornassi ad avere 14 anni con la testa di allora, rifarei sicuramente un’altra scelta sbagliata. Credo che sia molto più importante rendersi conto che il nostro mondo cambia velocemente e che le cose che abbiamo studiato dieci anni fa oramai sono parzialmente superate, o almeno diverse. Quando ho iniziato a lavorare, nel 1996, c’erano solo centomila siti web e la ricerca si faceva ancora nelle biblioteche.
Cerco di impegnarmi di più a capire come mantenere aggiornate le mie competenze in questi anni così dinamici piuttosto che rammaricarmi di nozioni non apprese anni fa. Credo che lo studio della matematica mi abbia dato l’elasticità mentale adatta per stare al passo con questi cambiamenti.
Per finire, oltre al lavoro … come passi il tempo?
“Giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose” e cito “Ecce bombo”! A parte gli scherzi (grande film di Moretti) ma non saprei cosa rispondere di diverso. Penso di passare il mio tempo libero come tutti, cercando di condividerlo con gli amici e la famiglia. Quando me lo posso permettere amo fare dei viaggi con lo zaino in spalla, mi piace la montagna e cerco di fare qualche fotografia a fuoco.
Trackback/Pingback