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I matematici non hanno bisogno di sperare nel paradiso dell’aldilà. Il loro paradiso è già qui sulla Terra. Più precisamente è il Mathematisches Forschungsinstitut Oberwolfach (MFO) a Oberwolfach, Germania (http://www.mfo.de/).

 

L’MFO è stato fondato alla fine della II guerra mondiale, ed è stato da sempre punto di incontro dei matematici più importanti del mondo.

Oggi ospita più di 40 convegni l’anno della durata di una settimana, tutti di matematica. Ci si accede solamente su invito da parte degli organizzatori del convegno. L’MFO è immerso nella foresta nera, a diversi chilometri dal paese più vicino. Vi regna il silenzio più assoluto. Le camere hanno immense vetrate che permettono di ammirare il panorama, dando la sensazione di avere una stanza all’aperto. Ovunque, lavagne e tavolini per improvvisare riunioni e parlare di matematica.

Le stanze non hanno chiavi; se si prova a sollevare il problema, la gentile ragazza della reception fa notare che non ce n’è bisogno: semplicemente, non ci sono ladri.

L’MFO è costruito intorno ai matematici.

I matematici sono onesti: il vitto è gratuito, ma qualche extra (birra, succo di mela, cioccolata) è a pagamento. Per pagare, basta segnare il proprio nome su una lista, specificando il bene acquistato. Si pagherà con calma quando si vuole, e nessuno controllerà.

I matematici amano le cose genuine: radio e televisione sono banditi, chi ama la musica, se la deve suonare. Una stanza è attrezzata con vari strumenti musicali e sugli scaffali ci sono decine di spartiti.

I matematici amano i giochi: c’è una sala piena di giochi da tavolo, e un tavolo da ping-pong. Vicino alle camere, campeggia una scacchiera gigante, con pezzi alti un metro.

I matematici devono controllare spesso la posta elettronica: c’è una sala computer, con una ventina di computer perfettamente funzionanti. Sono a disposizione tutti i software matematici più noti. Per stampare, basta segnare il proprio nome e pagare con comodo, come per la birra.

I matematici amano i libri: la biblioteca è imponente: 45.000 monografie, 500 riviste cartacee, 3000 riviste elettroniche, tutte di matematica. E’ aperta 24 ore su 24. Si entra, si prende il libro, e lo si riporta quando si vuole. Tutte le pareti sono di vetro, praticamente si ha la sensazione di stare all’aperto. Quando fuori nevica, si può stare a leggere a due passi dal gelo avvolti dal tepore del riscaldamento.

I matematici sono asociali: i posti a tavola sono sempre preassegnati, e cambiano in modo casuale. Quindi ad ogni pasto si hanno diversi commensali, e si è costretti a fare amicizia. Ma miracoli non se ne fanno, e a volte anche questo stratagemma fallisce miseramente: spesso si mangia nel silenzio assoluto (la cosa è piuttosto imbarazzante).

I matematici sono assorti: quando è pronto il pranzo o la cena, suona una campanella.

I matematici amano distrarsi, per poter meglio riconcentrarsi: una volta a settimana è obbligatoria una passeggiata di 2-4 ore nella foresta, con sosta in una locanda per mangiare la “black-forest cake”.

I matematici amano risolvere problemi: vicino alla sala pranzo c’è il famoso “libro dei problemi e delle soluzioni”. Ognuno è libero di scrivere sulle pagine sinistre un problema matematico di cui non conosce la soluzione. Chi può, magari anni dopo, scrive la soluzione accanto, nella pagina destra. Con comodo ( ma non come per la birra).

I matematici sono solitari: ad alcuni la settimana del convegno non basta. Se si ha voglia di fare una lunga ricerca, o di scrivere un libro, si può chiedere di passare qualche mese all’MFO. Sono gli ospiti “a lungo termine”, e si riconosco perché calzano delle ciabattine invece che le scarpe. Ovviamente non frequentano i seminari, e a tavola si sentono ripetere sempre la stessa domanda dai commensali del momento: “Come fai a stare tre mesi qua?”, ma soprattutto: “Come pensi di poter tornare alla realtà?”

 

Emiliano Cristiani

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