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A Bardonecchia uno stage per scoprire il lato più vivo e creativo della matematica: con le mani, con la testa e in mezzo alla natura. Un’esperienza formativa che lascia il segno. Ce ne parla Monica Mattei.

Ad anno scolastico terminato, quando arriva il momento di fare bilanci, ci sono esperienze che tornano subito alla mente. Tra queste, per me c’è sicuramente lo Stage di Matematica “Math2025”. Lo dico da docente che partecipa allo stage e accompagna i suoi studenti da oltre dieci anni, e ogni volta torna a casa con qualcosa in più: entusiasmo, nuove idee didattiche, voglia di rimettersi in gioco.

Nato nel 1995 da un’idea della professoressa Gemma Gallino e di un gruppo di docenti del Liceo Galileo Ferraris di Torino, da piccola iniziativa locale lo stage è diventato un appuntamento annuale che vede oggi la partecipazione di circa 1600 studenti del primo e secondo biennio della scuola secondaria di secondo grado, divisi in quattro turni, provenienti da scuole di Piemonte, Lombardia e Liguria. Ogni anno le scuole partecipanti selezionano internamente i propri studenti più interessati: un compito che si rivela spesso arduo per i docenti poiché gli studenti che vogliono partecipare sono quasi sempre più dei posti a disposizione della scuola!

Il coordinamento dello stage è oggi nelle mani dei professori Silvia Beltramino, Cristina Mares e Stefano Moretti, con il patrocinio gratuito dell’Associazione Subalpina Mathesis e il sostegno economico di TESISQUARE. Sede dello stage è invece il Villaggio Olimpico di Bardonecchia, un luogo che ormai ha un sapore familiare: gli spazi, i boschi intorno, le sere in compagnia, tutto contribuisce a creare un’atmosfera unica.

Math2023: foto di gruppo, terzo turno.

Che cosa rende speciale Math2025?

Math2025 non è un corso, né un ritiro di studio: è un’esperienza didattica a tutto tondo. Ogni giornata è scandita da attività di gruppo che stimolano il pensiero, il confronto, la creatività. Gli studenti si ritrovano a costruire, ragionare, sbagliare, provare ancora. L’esplorazione matematica parte da oggetti concreti, favorendo esperienze pratiche e situazioni reali, per poi arrivare – senza forzature – ai concetti astratti e alle formalizzazioni.

I temi affrontati, distinti per ogni anno di appartenenza, sono vari e affascinanti: dagli algoritmi al concetto di infinito, alla crittografia e alle geometrie non euclidee, argomenti spesso intrecciati anche con altre discipline e con la vita quotidiana. Ma più dei contenuti, colpisce l’approccio. I ragazzi lavorano in piccoli gruppi, in un clima sereno ma stimolante, dove si impara facendo e ragionando insieme. E l’energia che si respira è contagiosa. Un momento che tutti aspettano? La tradizionale caccia al tesoro matematica finale. Una sfida a squadre dove si mettono in gioco intuito, capacità logiche, spirito di collaborazione e… un pizzico di competizione.

Anche per noi docenti, una formazione vera

Math2025 non è solo per gli studenti. È un’occasione preziosa anche per noi insegnanti. Insieme a colleghi di altre scuole, laureandi, neolaureati e docenti universitari, partecipiamo attivamente alle attività, condividiamo materiali, discutiamo strategie didattiche. È una vera e propria rete di formazione continua, basata sulla condivisione e sul confronto. E’ una esperienza che mi permette, ogni anno, di portare a casa stimoli nuovi per la mia didattica quotidiana, e la sensazione – rara, a volte – di fare parte di una comunità viva e appassionata.

Perché ne vale la pena

Chiunque abbia a cuore l’insegnamento della matematica – o, più semplicemente, la bellezza di imparare insieme – dovrebbe a mio parere partecipare almeno una volta. Perché Math2025 non è solo un evento annuale, ma un’esperienza che lascia un segno duraturo nei partecipanti, sia studenti che docenti, un’esperienza che permette di guardare la matematica con occhi diversi, più vicini alla sua natura profonda: quella di un linguaggio per esplorare, capire, inventare.

In una società in cui spesso la matematica è ancora percepita come astratta e distante, iniziative come questa dimostrano come possa essere vissuta invece in modo concreto, stimolante e condiviso.

Come partecipare

Per partecipare allo stage, è necessario che le scuole segnalino il proprio interesse scrivendo al comitato organizzatore. I costi di partecipazione, che comprendono trasporto, vitto, alloggio e materiali sono contenuti ma a carico delle famiglie. 

 

Monica Mattei

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