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Un gruppo di ricercatori giapponesi è riuscito a sviluppare un modello matematico in grado di prevedere correttamente il successo commerciale di un film sulla base di due elementi: il budget in pubblicità e il numero di post che lo riguardano pubblicati sui principali social network

Il successo al botteghino di un film si misura, ovviamente, con i biglietti venduti. Secondo alcuni ricercatori giapponesi, questo successo può essere previsto: come si spiega nell’articolo comparso sul “New Journal of Physics”, i ricercatori hanno usato un particolare modello matematico ideato per prevedere in che modo il passaparola si diffonda sui social network e in particolare in che modo le persone parlino e discutano di film. Nessuno si aspettava, tuttavia, che questo stesso modello fosse in grado di prevedere l’incasso delle pellicole. Gli scienziati dell’Università di Tottori, autori dello studio, hanno preso in esame una lista di 25 film di grande richiamo apparsi nelle sale giapponesi, tra questi Il Codice Da Vinci, Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo,Spider-Man 3, Transformers e Avatar. Di questi film sono stati valutati i costi giornalieri della pubblicità e il numero di post che li riguardavano apparsi sui social network.
L’idea di partenza è che le interazioni che avvengono nella società umana possano essere considerate alla stregua di “sistemi multicorpi” a cui è possibile applicare le leggi fisico-matematiche finora elaborate in questo campo di studi. I social network quali i blog, Twitter, Facebook, Google+ e altri riproducono sostanzialmente le dinamiche della comunicazione “reale” tra esseri umani, sia quando si tratta di un contatto diretto (una persona parla a un amico di un certo argomento) sia quando si tratta di un contatto indiretto (una persona assiste a una conversazione di altre persone).
Secondo questi ricercatori, quindi, il successo dei film più commerciali può essere previsto sulla base del budget pubblicitario e del numero di post che appaiono su internet. Ciò che rende i social network interessanti per la modellizzazione di fenomeni come il successo di pubblico di un film è la loro estrema diffusione, che permette di condurre calcoli statistici su campioni rappresentativi della popolazione, e il fatto che le comunicazioni lasciano una “traccia digitale” che può essere facilmente usata come dato iniziale.
Studiando solo il budget pubblicitario e il numero di citazioni su Internet di ciascun film, i ricercatori hanno stimato la probabilità che una persona si rechi al cinema per vedere un film in un periodo compreso tra 60 giorni prima della sua uscita nelle sale fino a 100 giorni dopo. Sorprendentemente, il risultato fornito dal modello è stato in accordo con i dati riguardanti i biglietti effettivamente venduti, al punto che già si pensa di applicarlo ad altri prodotti commerciali come la musica online, gli snack, le bibite o gli eventi pubblici.

 

(A cura di Alice Sepe)

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