Il 14 Marzo presso la sede del Ministero dell’ Università e Ricerca a Roma si è svolto il Pi-Greco Day, in una forma elaborata ufficialmente per la prima volta in modo da coinvolgere gli studenti delle scuole italiane di ogni grado, un autentico festival dedicato al più conosciuto dei numeri nella matematica. Elisabetta Strickland ci racconta come è andata.
Ci è voluto un certo coraggio ad inventare la formula con cui l’incontro si è svolto, una gara a squadre nella Sala della Comunicazione a Viale Trastevere, poi a seguire un collegamento con le 1800 scuole iscritte in tutta Italia, che hanno risposto ai quiz con le loro squadre, con grande soddisfazione degli studenti. I dati sono impressionanti, 1818 docenti con il loro team, di cui 1195 hanno completato la sfida on line prima delle 18 di quello stesso giorno, mentre gli altri hanno continuato a giocare anche dopo. C’è voluto un lavoro massiccio di pulizia dei dati ancora in corso per la creazione della classifica basata su punteggi e tempi di gioco, che vedrà la premiazione il prossimo 26 Aprile, nuovamente al Ministero. I quiz della prima manche, cioè quella che riguardava le squadre selezionate e invitate direttamente in loco, comprendenti circa cento ragazzi e ragazze, erano in tema con il protagonista del giorno, cioè il numero Pi-Greco. In effetti la fantasia degli organizzatori che hanno inventato la piattaforma con cui si è svolta la gara ha sviscerato le utilizzazioni del numero in ogni campo, sorprendendo anche chi come la sottoscritta pensava di saperne abbastanza. La Ministra Fedeli, che ha presentato la gara, ha detto con molta semplicità che si augurava che l’evento promuovesse la passione per la matematica, senza la quale sarebbe perlomeno inopportuno avventurarsi nel mondo del lavoro nell’era digitale. Un personaggio interessante di questa giornata è stata Chiara Burberi, ex manager ed ex studentessa alla Bocconi e alla London School of Economics, ideatrice della piattaforma di educazione on line, Redooc, utilizzata per la competizione.
Un dato che è saltato agli occhi di chiunque fosse presente è che le squadre erano composte sia da ragazzi che da ragazze e si sono viste bimbette agguerrite che calcolavano a mente frazioni e proporzioni senza sbagliare un colpo. La Ministra Fedeli ha voluto due settimane prima realizzare un video da inviare nelle scuole per promuovere il Pi-Greco-Day, in collaborazione con una matematica, pensando che questa scelta potesse influenzare la partecipazione femminile nelle scuole e magari in futuro nuove iscrizioni ai corsi di laurea nelle materie STEM. Ci è riuscita probabilmente, perché dal momento in cui il video è arrivato nella scuole, le iscrizioni al Pi-Greco Day sono raddoppiate!
[youtube id=”U9WbFLBZRFA” width=”620″ height=”360″]
Video con la Ministra Valeria Fedeli ed Elisabetta Strickland
Va anche detto che l’iniziativa del MIUR si è articolata in modo sensato, niente torte con il Pi-Greco di cioccolata come è avvenuto in molte parti del mondo, nienti show culturali sulla natura del numero: molto più concreto fare una gara e stimolare il lato ludico della matematica, che essendo basata su numeri e regole, si presta benissimo al gioco. Ben vengano queste iniziative, a giudicare dagli insegnanti di matematica che hanno accompagnato le scuole presenti: si direbbe tra l’altro che lo stereotipo della professoressa di matematica severa e persecutoria sia definitivamente tramontato: erano infatti presenti giovani insegnanti che quasi si confondevano con i loro studenti, con un rapporto amichevole e complice con essi. Un’atmosfera insomma che può solo far del bene all’apprendimento della regina delle scienze.
Elisabetta Strickland
Io ho organizzato, come faccio da molti anni, la festa del Pi Greco nella mia scuola. Mi permetto di dissentire sulla questione del modello di Festa che emerge dalla pur meritoria iniziativa del ministero: da noi si organizzano diversi tipi di gara, che permettono di valorizzare aspetti artistici, oltre che prettamente logici e matematici. Tra le competizioni artistiche si annoverano anche quelle di “arte culinaria” ispirata a Pi Greco. Siamo un Liceo, non un Istituto Alberghiero, ma crediamo sia divertente toccare più aspetti del Pi Greco, per stimolare curiosità ma anche divertire. Se deve essere una manifestazione in cui si punta solo ed esclusivamente alla competizione matematica e alla “vetrina” di docenti più o meno “efficienti ed efficaci”, beh, credo che si perda di vista un obiettivo ben più grande: quello di far amare, o perlomeno non far dispiacere, la matematica (e la fisica) a tutti e non di “selezionare”. Per quell’obiettivo sono già presenti diverse gare: Giochi Bocconi Pristem, Olimpiadi della matematica e della fisica, Giochi di logica, Kangarou etc. Cerchiamo, quindi, non tanto e solo di promuovere manifestazioni “dall’alto”, ma soprattutto di valorizzare e supportare ciò che già si progetta in molte realtà scolastiche, come la mia, dove, con sempre esigue risorse, ostacoli burocratici e tanta indifferenza, si riescono a costruire giornate di iniziative ricche di spunti e di divertimento…scientifico.
Personalmente sono d’accordo. La festa del pi day deve essere il più possibile inclusiva. E ben vengano le torte o le opere d’arte ispirate al pi greco!
Gentile Prof.ssa Gambi e Gentile Dott. Saracco,
lungi da me l’idea di criticare iniziative meno competitive, fate benissimo ad organizzare la Festa del Pi Greco come fate! La formula del Ministero era davvero giocosa, credetemi, ho visto i ragazzi divertirsi un mondo come mi sono divertita io ad osservarli! Credo che il risultato finale sua poi quello che deve essere in entrambi i casi, cioe’ presentare il lato meravigliosamente ludico della matematica. Vi auguro il meglio per i vostri studenti e soprattutto per il loro futuro! Elisabetta Strickland