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John von Neumann (Budapest, 28 dicembre 1903 – Washington, 8 febbraio 1957) è generalmente considerato come uno dei più grandi matematici della storia moderna: tra le altre cose, collaborò al progetto Progetto Manhattan per la costruzione delle prime bombe atomiche a Los Alamos e definì l’architettura dei computer in uso ancora oggi e nota come architettura di von Neumann. Bambino prodigio (da piccolo riusciva a stupire tutti eseguendo complicate divisioni a mente e parlando il greco antico) oltre ad essere una delle personalità scientifiche preminenti del XX secolo, von Neumann era considerato dai colleghi una specie di semidio dotato di un’eccezionale capacità di calcolo. Una capacità di calcolo forse aiutata anche da un’incredibile memoria. Il matematico Herman Goldstine racconta infatti che von Neumann, dopo aver un articolo o un intero libro, fosse in grado di citarlo alla lettera, anche anni dopo, senza alcuna esitazione. Inoltre, pare che von Neumann riuscisse a tradurre queste sue memorie senza rallentare minimamente dalla sua lingua originale all’inglese. In un’occasione, Goldstine racconta di averlo messo alla prova chiedendogli di raccontargli come iniziava il romanzo “Racconto di due città” di Charles Dickens. Senza alcuna pausa, von Neumann iniziò immediatamente a citare a mente il primo capitolo e continuò finché non gli fu chiesto di fermarsi, dopo una quindicina di minuti.

 

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