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José Antonio Carrillo è ricercatore presso l’Institució Catalana de Recerca i Estudis Avançats (ICREA) e alla Universitat Autònoma de Barcelona (UAB). Dal 2003 si occupa di  Equazioni alle Derivate Parziali, in particolare degli aspetti analitici e numerici delle equazioni cinetiche e a diffusione non-lineare e delle loro applicazioni, come il trasporto di particelle cariche nei semiconduttori, e il comportamento collettivo di complessi individuali e chemotassi. Ha svolto molte ricerche in collaborazione con matematici italiani.

 

1. Il tratto principale del mio essere matematico
Il pensiero ‘ortogonale’, la curiosità e la costanza.

2. La qualità che desidero in un matematico
Amore per la ricerca e l’originalità

3. La qualità che preferisco nella matematica
Essere il linguaggio in cui è scritta la scienza

4. Quel che apprezzo di più nei miei colleghi matematici
La prospettiva globale e fiduciosa nella matematica, senza pregiudizi o pensieri di parte

5. Il mio principale difetto come matematico
Essere molto entusiasta e dedicarmi a molte cose diverse

6. La mia lettura matematica preferita
Quando ero studente, fui impressionato dal libro del primo anno del corso di Analisi Matematica dell’Università di Granata, scritto da Aparicio e Payá e più tardi dal libro di Analisi Funzionale di Rudin. Come dottorando, sono stato conquistato dalla serie di manuali di J.L. Lions. Più di recente, i libri di Evans sulle equazioni alle derivate parziali riescono sempre a insegnarmi qualcosa.

7. Il mio sogno come matematico / Il mio incubo come matematico
Che i miei dottorandi mi dicano in futuro che gli ho insgenato qualcosa di interessante / Che i miei dottorandi mi dicano che non sono stato capace di trasmettere loto l’amore per la ricerca scientifica

8. Qual è la principale debolezza della matematica
Ne ha qualcuna? Probabilmente i matematici dovrebbero essere più attenti ai problemi concreti delle altre scienze, alla tecnoloia e alle applicazioni potenziali nella vita reale.

9. Il matematico che avrei voluto essere
Eulero. Trovo che la sua eredità nella matematica applicata sia impressionante.

10. Il paese dove vorrei vivere
Per un matematico professionista, il mondo intero è un parco giochi… ma le Hawai sono un posto piacevole 🙂

11. L’esercizio matematico che preferisco
Trovo sempre molto belle le dimostrazioni con epsilon-delta dei limiti, continuità e derivabilità. Mi fanno tornare giovane.

12. Il teorema che amo
Nell’insegnamento: formule di rappresentazione per soluzioni di equazioni alle derivate parziali non lineari, le loro dimostrazioni sono così acute… Nella ricerca, l’ultimo teorema che ho prodotto, ovviamente 🙂

13. L’applicazione della matematica che preferisco
Molte: scienza dei materiali, semiconduttori e molte applicazioni biologiche: chemotassi, motilità cellulare, sciami.

14. I matematici che mi hanno indirizzato
Giuseppe Toscani è stata una delle persone che mi ha insegnato di più come postdoc e ricercatore junior, e non solo come matematico. Il suo amore per la ricerca, il suo gusto per i problemi, la sua generosità e il suo modo di concepire il “trasferimento della conoscenza” mi hanno ispirato. A parte lui, mi piace ricordare Chi-Wang Shu, Irene Gamba, Peter Markowich, Jean Dolbeault, Yann Brenier e Benoit Perthame fra gli altri che mi hanno influenzato.

15. I matematici che mi hanno dissuaso
Quelli che non agiscono per il bene della comunità ma solo per i propri riconoscimenti che lasciano il tempo che trovano. I matematici che hanno una scarsa empatia.

16. Il nome della variabile che preferisco
Ro

17. Il tipo di calcolo che preferisco
Quello del venerdì pomeriggio che continua a essere esatto anche lunedì mattina

18. Il tipo di calcolo che utilizzo di più
Il calcolo differenziale

19. Il tipo di calcolo che mi annoia maggiormente
Il calcolo algebrico senza nessuna intuizione alle spalle

20. I nomi che preferisco (teorema, corollario, lemma…)
Corollario, perché in generale significa che hai fatto un buon teorema con qualche conseguenza e, più importante ancora, significa che sei arrivato fino a quel punto…

21. Quel che detesto più di tutto
Nel mio lavoro, la stupidità della burocrazia e i report delle proposte

22. I matematici che disprezzo di più
Quelli che non partecipano allo sviluppo della scienza ma perdono tempo tramando solo per i loro piccoli affarucci personali

23. L’impresa scientifica che ammiro di più
L’invenzione dei computer.

24. La riforma culturale che apprezzo di più
Hmmmmmm, potrei dire che internet ha permesso una grandissima riforma culturale nel nostro mondo… non so se ammirarla nel suo complesso, ma certamente sta cambiando le nostre vite.

25. Il dono di natura che vorrei avere
Essere più alto e più atletico per giocare nei Lakers (una famosa squadra di basket americana, ndr)

26. Da matematico, come vorrei essere ricordato
Come un buon mentore e/o un matematico originale

27. Stato attuale dei miei studi
Appassionato all’ultimo progetto in corso. Come al solito.

28. Gli errori che mi ispirano maggiore indulgenza
Per quelli che vengono fuori dal lavoro onesto. Un matematico che lavora duramente, qualche volta commette un errore a differenza di quelli che non lavorano per niente. Come suol dirsi Chi fa falla, e chi non fa sfarfalla

29. Il mio motto
“I matematici nono conoscono razze o confini geografici: per i matematici, il mondo culturale è un solo paese”, come disse David Hilbert

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