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Adam Atkinson ci parla di un gioco che forse non esiste, ma che se esistesse potrebbe chiamarsi “Hamlet”, e si sconfina sulle leggi di Keplero (che tutti conoscete o credete di conoscere). Tutto ok, se solo sapessimo chi era questo Hamlet…

Conoscete il gioco “Hamlet”? Magari in Italia dovrebbe chiamarsi “Amleto”, o addirittura “I promessi sposi” (o altro – sarei talmente vincente alla versione italiana del gioco che non saprei nemmeno scegliere bene il suo nome). Il gioco potrebbe non esistere davvero. Mi è stato descritto, credo, a metà degli anni ’80, e mi sembra difficile che sia stato mai giocato regolarmente da qualcuno. Anzi, potrebbe non essere mai stato giocato da nessuno.

Mi è stato detto che alcuni studiosi della letteratura inglese, per giocare a Hamlet, si mettono intorno ad un tavolo e ognuno/a, quando tocca a lui o lei, deve ammettere di non aver letto qualcosa. Ogni mossa deve essere più sorprendente/scandalosa/vergognosa della mossa precedente. Il gioco si chiama “Hamlet” probabilmente perché se dici “Hamlet” il gioco è finito in quanto nessuno ti può battere.

Esiste, almeno in teoria, “Hamlet per matematici”. I matematici confessano di non capire/sapere qualcosa. E di nuovo ogni confessione deve essere “peggiore” di quella precedente. Una possibile partita di Hamlet (per matematici) potrebbe procedere così:

“Non capisco la teoria delle categorie multi-dimensionale.”

“Non mi ricordo essenzialmente nulla delle superfici di Riemann.”

“Non ho mai capito niente dell’analisi complessa.”

“Non so usare i moltiplicatori di Lagrange.”

“Non ho mai fatto un corso di probabilità.”

“Pensavo fino all’anno scorso che 0 non fosse né pari né dispari.”

(silenzio… vincitore aggiudicato).

Chiaramente questi giochi ricordano un po’ il notissimo gioco “Mornington Crescent” (n.d.r. “notissimo” un corno, in Italia)  e lo sketch dei quattro yorkshiresi (fermatevi a guardarlo, merita!).

Non ho mai giocato a “Hamlet per matematici” (e sembra più facile chiarmarlo semplicemente “Hamlet”), né ho assistito ad una partita. E nessuno mi ha mai detto di averci giocato. Ciononostante, varie persone hanno parlato della qualità dello loro lacune come potenziali mosse “vincenti” in Hamlet. Io, per esempio, se dovessi giocare davvero a Hamlet, potrei tenermi come possibile mossa vincente “Non ho mai capito cosa sia un sottogruppo normale.” e alcune persone mi hanno detto cose del tipo “Se dovessi giocare a Hamlet mi sa che vincerei con la mia ignoranza totale delle Catene di Markov”. Al Grande Mathsjam Annuale del 2018 abbiamo avuto un “Concorso per confessioni” nel concorso per concorsi, basato su Hamlet. La confessione vincente è stata “Mi sono reso/a conto non molto tempo fa che la media aritmetica e il centro di massa sono la stessa cosa.” e speravamo in osservazioni di questo tipo. Però, se giocassi a Hamlet in Italia mi sa che la mia mossa migliore potrebbe essere “Ho scoperto meno di 2 anni fa che “:” è un simbolo usato per la divisione”. E un italiano (o francese/spagnolo/portoghese) in molti paesi del mondo potrebbe forse destare scalpore/incredulità e vincere a “Hamlet” dicendo “A 30+ anni non conoscevo i numeri misti”.

Vi scrivo adesso principalmente perché ho scoperto da poco una mia lacuna che potrebbe battere quella sui sottogruppi normali. Ma mi sono dovuto documentare parecchio per decidere quanto fosse grave la cosa. Ho saputo solo nel 2020 che la seconda legge di Keplero vale per qualsiasi forza centrale. O credo di averlo saputo solo nel 2020.

È grave? È una buona mossa per “Hamlet”? Ho confessato la cosa ad un po’ di persone. Tutte queste persone hanno detto “Davvero? Keplero 2 vale per qualsiasi forza centrale?”. Quindi.. hmm. Se nessuno tra i presenti conosce la cosa che confessi di non sapere, la tua mossa non può essere molto buona. Ho chiesto a due fisici e non hanno detto “Ma come puoi non saperlo? Lo sa perfino la mia gatta!” ma sembravano sorpresi e magari delusi. Meglio.

Come posso decidere se avrei dovuto saperlo o no? Si trova in corsi di dinamica del primo anno dell’università. Anche nella versione attuale del corso che ho fatto ormai qualche anno fa. Avrei dovuto saperlo anche prima? Per qualche motivo ho ancora i miei libri di testo di A-level per la fisica a casa. Entrambi riportano questo fatto. E pure “Feynman’s Lost Lecture: The Motion of Planets Around the Sun” che ho da almeno 20 anni. Ho anche parlato con uno del giro MathsJam che ha appena finito il suo primo anno all’università. Conferma che “Keplero 2 vale per tutte le forze centrali” era nel primo anno. E anche ad A-level (Fisica) quando lui l’ha fatto.

La mia conclusione è che avrei dovuto saperlo. Anzi, probabilmente lo sapevo e l’ho dimenticato. Qualunque cosa dicano i miei amici matematici puri, sono più turbato da questa lacuna che dalla mia mancata comprensione dei sottogruppi normali. E fuori dall’Italia, credo che sia la mia nuova mossa migliore se dovessi giocare a Hamlet.

Adam Atkinson

Immagine di copertina tratta da Wikimedia Commons, 2005-07-13T14:46:15Z RJHall 470×327 (9201 Bytes) Illustration of Kepler’s second law of planetary orbits. Illustration by RJHall using Paint Shop Pro. Size = 470 × 327 pixels. {{cc-by-sa-2.0-at}}

 

Roberto Natalini [coordinatore del sito] Matematico applicato. Dirigo l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Cnr e faccio comunicazione con MaddMaths! e Comics&Science.

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